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SPINOSO – Sta diventando un problema piuttosto serio quelle delle fermate dei bus sulla Val d’Agri. Dopo la denuncia della Filt Cgil, «la Provincia di Potenza, dopo aver più volte ignorato le nostre richieste sulla irregolarità delle fermate, ha mandato una nota di soppressione delle stesse solo dopo che il Cotrab aveva dichiarato di non effettuarle».

Ma a insorgere ora sono anche i sindaci, che hanno chiesto, sul tema, l’intervento urgente del prefetto Michele Campanaro.
L’appello urgente è firmato da 9 sindaci: Lino De Luise di Spinoso, Maria Felicia Bello di Armento, Antonio Giancristiano di Brienza, Gaetano Pandolfi di Gallicchio, Filippo Sinisgalli di Missanello, Senatro Di Leo di Montemurro, Mario Antonio Imperatrice di San Martino d’ Agri, Vincenzo Petrocelli di San Chirico Raparo e Rocchino Nardo di Sasso di Castalda.
Soppresse 8 fermate di 4 linee di trasporto pubblico, «che da anni consentono ai cittadini della zona di spostarsi dai comuni della Val d’Agri a Potenza e Napoli».

La questione è delicata e preoccupante e per questo nella richiesta al prefetto i sindaci chiedono «un tavolo di concertazione per bloccare la sospensione delle fermate, oramai storicamente determinate, che appare un ulteriore indebolimento del servizio di trasporto pubblico, già in condizione di emergenza e di minima offerta, con grave disagio per i concittadini studenti e pendolari che giornalmente utilizzano tale servizio».

«Al netto delle ragioni che hanno portato a questa scelta da parte di Cotrab, per questioni che attengono a vecchie concessioni datate anche decine di anni – spiega il sindaco De Luise, primo firmatario dell’appello – siamo di fronte a un enorme disagio per migliaia di cittadini che si vedono sottratti del diritto di mobilità. La soppressione di 8 fermate degli autobus impedisce di fatto a studenti, lavoratori e turisti di raggiungere i nostri centri o di spostarsi da essi. Il portato di questa soppressione ha risvolti sociali, economici e di qualità di vita enormi che non potranno che ripercuotersi su tutto il sistema della Basilicata».

«E’ inaccettabile una cosa del genere nel 2023. Sarebbe l’ennesimo e forse decisivo “schiaffo” a una intera comunità già in difficoltà per la mancanza di infrastrutture e servizi».

E Luigi Ditella, segretario generale Filt Cgil Basilicata, torna sulla questione delle fermate, chiedendo che la questione delle fermate venga affrontato a livello regionale, in vista della nuova gara per il Tpl.

«Abbiamo inoltrato – spiega – una richiesta di mappatura delle fermate del servizio di trasporto urbano in tutta la regione perché riteniamo che tale situazione vada sanata prima delle gare di affidamento per non trascinarci irregolarità che vengono da lontano e che nessuno ha mai affrontato in maniera definitiva. Ci sono tante altre irregolarità che hanno reso il trasporto pubblico in questi anni sempre più marginale invece di farlo entrare al centro delle politiche di sviluppo della nostra regione.

Il Pnrr ci fornisce lo strumento per recuperare questo gap ma vanno governate bene le dinamiche e i fondi a disposizione. La nostra regione ha bisogno di cambiare e la scelta del piano di bacino va in questa direzione per garantire la concorrenza, come più volte richiamato dalle norme comunitarie e interne per tutelare le piccole e medie imprese che operano nel settore».

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