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Il campionamento di acqua effettuato nei giorni scorsi a Tricarico

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Anche le analisi “indipendenti” del Comune di Tricarico confermano che l’acqua del Basento erogata a 29 comuni dopo la crisi idrica del Camastra è potabile


POTENZA – Anche le analisi “indipendenti” del Comune di Tricarico confermano la potabilità del mix di acque di sorgente e acque prelevate dal fiume Basento immesso nelle rete idrica dal potabilizzatore di Masseria Romaniello, alla periferia di Potenza.
A renderlo noto, nelle corse ore, è stata la stessa amministrazione di uno dei due comuni della provincia materana alle prese col prosciugamento dell’invaso del Camastra. Assieme a Irsina e poi Potenza, Acerenza, Anzi, Avigliano, Albano di Lucania, Banzi, Baragiano, Brindisi di Montagna, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Forenza, Genzano di Lucania, Laurenzana, Maschito, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Ruoti, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Tito, Tolve, Vaglio di Basilicata e Trivigno.

«A seguito del prelievo dei campioni effettuato in Tricarico alla data del 30 novembre 2024, in ossequio alla trasparenza che ha contraddistinto l’intera l’iniziativa, rendiamo noto il risultato degli esami effettuati». Così in un post pubblicato sulla pagina Facebook del comune della montagna materana. «Il campione sottoposto ad analisi rispetta i limiti previsti dal Decreto legislativo 18/2023 per la potabilità delle acque».
Dal Comune hanno anche aggiunto che la relazione integrale con i risultati delle analisi dovrebbe essere consultabile, a breve, sulla pagina internet dell’ente. «Continuiamo ad avere, su tutte le tematiche, piena fiducia nelle istituzioni preposte – conclude il post – e ad essere sempre attenti alle legittime istanze che pervengono dai cittadini».

ACQUA DEL BASENTO POTABILE, LA CONFERMA DALLE ANALISI DELL’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE DI TRICARICO

A commissionare le analisi, a fine novembre, era stato il capo dell’ufficio tecnico del Comune «su richiesta del sindaco» Paolo Paradiso (Pd), «ai fini della salvaguardia per la pubblica e privata incolumità».
Per le operazioni era incaricato il laboratorio della Tecnolab di Altamura, regolarmente accreditato, a cui dovrebbe essere corrisposto un compenso complessivo di 988 euro.

L’iniziativa di Paradiso era arrivata dopo che diversi altri primi cittadini avevano annunciato pubblicamente di valutare l’ipotesi di commissionare analisi “indipendenti” sulla qualità dell’acqua immessa in rete da due settimane a questa parte, raccogliendo i dubbi persistenti sulle analisi del laboratorio Arpab, non ancora accreditato.
Venerdì sono stati resi noti anche i risultati delle analisi commissionate ad Arpa Campania dalla Procura della Repubblica di Potenza, che sta conducendo verifiche sulla gestione della crisi. Analisi che hanno confermato a loro volta la potabilità dell’acqua erogata da Acquedotto lucano spa, dopo quelle effettuate dalla stessa Acquedotto lucano spa e Arpa Puglia. Più altri due laboratori indipendenti, “Laboratorio servizi consulenze analisi ambientali” di Marconia e “Studio analisi chimiche e ambientali” di Tinchi di Pisticci, incaricati da Al spa di “controverificare” i suoi stessi dati.

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