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POTENZA – Resteranno aperti 24 ore al giorno i laboratori di Acquedotto lucano spa incaricati di analizzare i campioni prelevati nel Basento. All’imbocco della deviazione che dovrebbe portare acqua nei rubinetti di 140mila lucani alle prese col prosciugamento dell’invaso del Camastra. E poi all’uscita del potabilizzatore di Masseria Romaiello, a Potenza, dove saranno trattate per eliminare le sostanze “sgradite”.
Lo ha annunciato, ieri, proprio la società di proprietà di Regione e 119 comuni lucani su 131 che gestisce il servizio idrico integrato in Basilicata.
In una nota diffusa dall’unità di crisi presieduta dal governatore Vito Bardi, nominato dal governo come commissario per l’emergenza “Camastra”, si parla di una decisione dell’amministratore unico di Al spa, Alfonso Andretta, che va incontro a una richiesta specifica dello stesso Bardi.
«Il monitoraggio, dunque, prosegue – aggiungono da via Verrastro – in attesa che si completi il sistema attraverso il quale verranno convogliate le acque del Basento, prelevate all’altezza di Castelmezzano e Albano di Lucania, nel cosiddetto “Camastrino”, la vasca delle acque di scolo ricavata nell’invaso Camastra».
ANALISI SUL BASENTO, DOPO I LABORATORI DI ACQUEDOTTO LUCANO PIENA ANCHE L’ATTIVITA’ DELL’ARPAB
«In piena attività anche l’Arpab». Hanno aggiunto dall’unità di crisi. «Il direttore generale dell’Agenzia per l’ambiente, Donato Ramunno, ha disposto ieri (13 novembre 2024), congiuntamente con Asp, un nuovo campionamento microbiologico e chimico del Basento, i cui risultati saranno resi noti non appena terminato il processamento dei dati (tempi tecnici, occorrono tra i sei e i sette giorni)».
Intanto domani, alle 11, il prefetto di Potenza Michele Campanaro, su richiesta del commissario Bardi, ha convocato un vertice per coordinare la vigilanza lungo l’asta fluviale interessata dai lavori con l’obiettivo di intercettare e sanzionare eventuali scarichi abusivi.
Ieri Acquedotto Lucano ha pubblicato sul suo profilo Facebook anche le immagini del robot impiegato per effettuare «analisi automatizzate per la determinazione di Cod (“domanda chimica di ossigeno”, utile per valutare la contaminazione delle acque, ndr) fosforo totale, azoto totale, ammonio, nitrito e nitrato».
«Il software di controllo – hanno aggiunto dalla società – garantisce la sequenza ottimale per l’elaborazione dei campioni e consente una completa tracciabilità dei risultati».
LA POLEMICA
Da registrare, ieri, anche una polemica, in rete, sulle coordinate del punto di prelievo indicate da Arpab nella relazione sulle analisi effettuate sul campione prelevato la scorsa settimana. Coordinate che avrebbero un punto sul Mare d’Aral, in Asia centrale.
«Non è esattamente così. Le coordinate sono quelle». Ha precisato il dg Ramunno replicando a quanti hanno messo in dubbio l’attendibilità anche del resto della relazione, che ha concluso a favore dell’utilizzo le acque del Basento per il consumo umano. Previa potabilizzazione.
«C’è solo un piccolo refuso nel report perché è stato utilizzato un sistema di coordinate Utm. Le giuste coordinate di prelievo sono in WGS84 e sono corrette».
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Se acquedotto lucano invece di assumere quadri e dirigenti e dare consulenze a go go spendesser soldi per sostituire tubi marci con tubi nuovi.. tutta questa mancanza di acqua non ci sarebbe