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Piazza Mario Pagano a Potenza

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L’allarme di Confcommercio Potenza annuncia i gravi problemi per le imprese che senza acqua non possono andare avanti. Chiesti a Bardi interventi a sostegno


«L’INTERRUZIONE dell’erogazione dell’acqua, in particolare ad attività del settore ricettivo e dei pubblici esercizi di Potenza e di tutti i comuni serviti dall’Acquedotto lucano (diga Camastra), sta provocando da settimane problemi gravissimi per garantire la continuità dei servizi».
Lo ha evidedenziato ieri in una nota Confcommercio Potenza commentando gli effetti del protrarsi delle interruzioni dell’erogazione idrica tutti giorni dalle 18:30 alle 6:30, con una proroga soltanto il sabato, fino alle 23.
L’associazione ha anche sollecitato un intervento urgente del commissario per l’emergenza idrica nominato nei giorni scorsi dal governo, che è il presidente della giunta regionale Vito Bardi, «per individuare alcune misure da mettere in campo, in condivisione con l’associazione e le categorie di imprese colpite dall’emergenza».

LE PROBLEMATICHE SCATURITE DALLA CARENZA D’ACQUA ELENCATE DA CONFCOMMERCIO POTENZA

«Alberghi, bar, ristoranti, pub, eccetera, con la sospensione dell’acqua dalle ore 18,30 – sottolinea Confcommercio – non sono in grado di offrire servizi adeguati all’utenza; per numerosi esercizi pubblici la chiusura anticipata è diventata una scelta obbligata. Si tratta di esercizi che non dispongono di autoclavi e serbatoi di accumulo acqua non essendosi mai verificata in passato una situazione di emergenza di queste proporzioni ma solo interruzioni ridotte e per altro limitate nel tempo. Le difficoltà per i titolari di queste imprese riguardano l’impossibilità di garantire la massima sicurezza igienico-sanitaria dei servizi offerti alla clientela. Si rende per questo necessario convocare da parte del commissario-presidente un incontro specifico per verificare quali sono gli interventi attuabili, nell’ambito delle sue prerogative commissariali e del fondo messo a disposizione dalla protezione civile nazionale».

«Non si sottovaluti – evidenzia Confcommercio – che le imprese della ricettività come alberghi, ristoranti, bar e pub continuano ad attraversare una fase difficile segnata dal calo dei consumi, dovuta prima all’emergenza pandemica e poi a quella legata alla guerra, e pertanto non sono in grado di reggere ulteriori contrazioni di fatturato a fronte di spese aziendali in continuo aumento».

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