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L’emergenza siccità mette in crisi l’agricoltura in Basilicata, a breve il vertice per la ridistribuzione dell’acqua tra Basilicata e Puglia
POTENZA – Manca l’acqua, i campi hanno sete, le coltivazioni soffrono, l’agricoltura è ormai sull’orlo della crisi. «Non c’è più tempo da perdere, siamo in grande difficoltà, nei campi raccolti quasi azzerati». È il grido disperato di Savino Bulbo, un agricoltore di Lavello, la zona che più di tutte, in Basilicata, sta patendo i morsi della siccità. «Il 50 per cento delle nostre produzioni tipiche – continua Bulbo – è ormai compromesso. Mai avute emergenze come questa, i danni sono enormi». Da qui l’appello a chiudere subito l’accordo sull’acqua tra Puglia e Basilicata. «L’urgenza, per noi, è prelevare subito più acqua dallo schema dell’Ofanto».
Proprio questo tema sarà al centro del vertice tanto atteso da mesi tra le due regioni che si terrà martedì alle 15. 30. Da questo vertice si attende la fumata bianca per l’accordo che dovrebbe vedere Acquedotto pugliese fare un passo indietro e ridurre il prelievo di acqua dallo schema dell’Ofanto, a favore del comparto agricolo dell’area nord lucana. A sua volta, Acquedotto pugliese farebbe riferimento allo schema del Pertusillo per prender l’acqua che gli verrebbe a mancare. È questo lo scambio che dovrebbe nascere martedì prossimo contro la siccità.
EMERGENZA SICCITÀ IN BASILICATA, LA SITUAZIONE TRA MELFI E LAVELLO
»Quindi, in sintesi, – spiega il presidente di Coldiretti Basilicata Antonio Pessolani – senza che ad Aqp venga tolto un solo litro di acqua rispetto alle sue previsioni, per risolvere la grave crisi idrica che attanaglia i territori di Melfi e Lavello è necessario e sufficiente che Aqp riduca di 4,5 milioni di metri cubi il prelievo di risorsa nel 2024 dalla diga di Conza, lasciandoli al Consorzio di bonifica della Basilicata, ed incrementi in egual misura i prelievi dalla diga del Pertusillo. Siamo fiduciosi che si arrivi a questo accordo perché gli agricoltori non possono più aspettare. Il prefetto ci ha ricevuto nei giorni scorsi – conclude Pessolani – per questo siamo fiduciosi che si arrivi ad una soluzione». Intanto, l’assessore regionale all’Ambiente, Laura Mongiello, ha presieduto il ‘Tavolo acqua’ insieme al Direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Tricomi, con i dirigenti di Acquedotto lucano, Egrib, Consorzio di bonifica e Acque del Sud Spa.
Nel corso dell’incontro si sono analizzate le potenzialità a medio e lungo periodo, con un focus specifico sull’attuale crisi idrica che sta interessando i territori regionali, con impatti sulla continuità dell’approvvigionamento potabile, irriguo ed industriale, tracciando un percorso mirato a rafforzare le sinergie tra i diversi attori coinvolti, in una visione unitaria dei problemi che è lo scopo originario del ‘Tavolo Acqua’. In sintesi, hanno approfondito le questioni relative alla ridistribuzione delle risorse già effettuata dal Consorzio di bonifica sul territorio del Metapontino; alla richiesta di maggiori risorse per l’irrigazione dei territori del Nord della Basilicata, la cui ‘vertenza’ è interregionale con l’interessamento diretto del ministero competente e dei presidenti delle Giunte regionali della Basilicata e della Puglia; e alle criticità registrate nell’approvvigionamento idrico potabile dei territori del Potentino.
IL TAVOLO DI CRISI PERMANENTE
«È stato istituito all’Egrib un ‘tavolo’ di crisi permanente con la Protezione civile, le prefetture, il Distretto e le strutture interessate – ha affermato l’assessore Mongiello – che oltre al monitoraggio della situazione ha ricevuto l’indirizzo di definire le azioni preventive finalizzate a dare impulso ad un uso più razionale della risorsa nei territori a rischio. Nella stessa sede saranno predisposti diversi ‘Piani d’emergenza’, di concerto con i Comuni dell’area, che consentiranno, quale modello ad uso territoriale, di fronteggiare eventuali emergenze nella maniera più efficace».
In un’ottica a lungo termine, invece, l’esponente di giunta ha comunicato che la Commissione ambiente della Conferenza Stato Regioni ha approvato il finanziamento della diga di Abate Alonia per oltre 115 milioni di euro che consentirà l’approvvigionamento idrico delle aree del melfese e del lavellese.
«Vigileremo con grande attenzione – ha detto Mongiello – affinché questa opera non resti una incompiuta ma diventi una struttura in grado di soddisfare le esigenze lucane”.
Buone notizie anche per la diga della Camastra: gli interventi di recupero di quote di invaso saranno completati entro la fine del periodo estivo in modo da contenere le criticità attuali»
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