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POTENZA – Siccità, ancora tre settimane così e di acqua non ce ne sarà più: in Basilicata forse anche meno di venti giorni. Previsioni fosche nella nostra regione per una delle emergenze idriche più gravi degli ultimi decenni. A lanciare l’allarme è l’Anbi ( l’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica) nel suo bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia.

Il report descrive una situazione particolarmente grave per Basilicata, Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti, ma grave anche in Calabria, Sardegna, Campania e Lazio. Il Norditalia viene descritto, invece, come «sovrabbondante d’acqua», con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie. A placare la sete dei terreni nel Centro Sud non sono bastate le precipitazioni che nei giorni scorsi si sono abbattute su tutto il Paese. In totale, segnala Anbi, 54 eventi meteorologici estremi tra grandinate, nubifragi trombe d’aria e raffiche di vento. Tra le città più colpite anche Matera, allagata da un violento nubifragio. Nella diga del Pertusillo, secondo i dati dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, risultano esserci 77 milioni di metri cubi di acqua, un anno fa erano 103 milioni; nella diga di Monte Cotugno sono conservati 128 milioni di metri cubi di acqua contro i 256 del 2023. In totale nei 6 invasi lucani si contano 206 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto al 25 luglio del 2023.

«La situazione attuale è molto difficile – dichiara Giuseppe Musacchio, presidente dell’Anbi di Basilicata – e la siccità si aggraverà se non pioverà con la dovuta frequenza anche nel prossimo autunno- inverno. Allora si che sarà emergenza vera». In tutto questo, continua Musacchio «si aggiunge il braccio di ferro con l’ufficio risorse idriche della Puglia che si rifiuta di acconsentire allo scambio di risorsa proposto dal Consorzio e dalla regione Basilicata, tra lo schema dell’Ofanto, dal quale il comparto agricolo lucano dovrebbe prelevare l’acqua necessaria per portare a termine la stagione irrigua, e lo schema dell’Agri dal quale Acquedotto Pugliese dovrebbe prelevare i corrispondenti maggiori volumi. Scambio che nella sostanza è sempre stato posto in essere sin dal 2017. A causa di questo incomprensibile quanto irresponsabile atteggiamento dell’ufficio risorse idriche della Regione Puglia, evidentemente, appiattita sulle comode posizioni di Acquedotto Pugliese – incalza il presidente di Anbi Basilicata – il comparto agricolo e industriale soprattutto dell’area nord lucana è in sofferenza».

La questione è all’ordine del giorno del prossimo Comitato di coordinamento dell’Accordo di programma Basilicata-Puglia-Governo che si terrà martedì prossimo alle 15.30. «Nell’occasione – conclude Musacchio – il Comitato, convocato e presieduto da Bardi, dovrà anche decidere sulla proposta della Basilicata e del Consorzio di riparto della risorsa anche per quanto riguarda il comparto agricolo del Metapontino». Intanto, il leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha chiesto alla Premier, Giorgia Meloni, di dichiarare lo stato di emergenza climatica.

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