L'invaso del Pertusillo
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Il Pertusillo, “invaso” dal sapone: in un anno sforate tre volte le soglie massime per i tensioattivi anionici
POTENZA – Non ci sono state soltanto «ragioni di ulteriore sicurezza» alla base del declassamento delle acque dell’invaso del Pertusillo dal livello A2 al livello A3, che è il più basso della scala per le risorse idriche destinate al consumo umano.
Ma anche la scoperta, in 3 dei 12 campioni analizzati nel 2022, di «tensioattivi anionici», come se ne trovano in saponi e detergenti di vario tipo, in un quantitativo superiore al limite fissato per le acque di qualità superiore.
È quanto ammesso dall’Agenzia regionale per l’ambiente della Basilicata in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino, dopo l’annuncio sul declassamento delle acque dell’invaso del direttore generale dell’Agenzia, Donato Ramunno. Annuncio affidato a fine maggio a una video intervista su Facebook, in cui in dg parlava, appunto, di «ragioni di ulteriore sicurezza», e smentiva gli allarmi sulla colorazione assunta dalla diga e una eventuale contaminazione da idrocarburi collegata alle estrazioni di petrolio e gas pochi chilometri più a monte.
SAPONE NEL PERTUSILLO, IL CONTENUTO DELLA REPLICA DELL’ARPAB
La nota di replica all’interrogazione di Perrino risale a fine giugno, anche se l’hanno notificata al diretto interessato soltanto due settimane fa. Riporta la firma dello stesso Ramunno e del direttore scientifico dell’Agenzia, Achille Palma.
Al suo interno si spiega che nel 2022 le acque del Pertusillo, che ogni giorno riforniscono i rubinetti di circa 2 milioni di cittadini di Basilicata e Puglia e gli impianti di irrigazione di 35mila ettari di terreni agricoli a cavallo tra le due regioni, sono state sottoposte a una batteria di test con cadenza mensile. Dunque 12 campionamenti rispetto agli 8 «previsti dalla normativa vigente per invasi già classificati». Con l’obiettivo di valutare «la conformità dell’invaso alla specifica categoria di appartenenza, verificando che gli esiti analitici sui campioni prelevati risultino conformi ai valori guida ed imperativi previsti».
Pertanto, per ognuno dei campioni prelevati, i tecnici hanno analizzati una serie di «parametri chimico-fisici». In particolare «temperatura, ph, colore, conduttività, odore, bods, ammoniaca, nitrati, fluoruri, solfati, cloruri, fenoli, tasso di saturazione dell’ossigeno disciolto, materiale in sospensione, cod, azoto kjeldhal, fosfati, arsenico, bario, boro, cadmio, cromo totale, manganese, mercurio, piombo, nichel, rame, vanadio, zinco, berillio, cobalto, ferro disciolto, selenio, antiparassitari e idrocarburi». Più un’altra serie di «parametri microbiologici», quali la presenza di streptococchi fecali, coliformi fecali, coliformi totali e salmonelle.
L’ELABORAZIONE DEI DATI EVIDENZIA CHE L’ACQUA DEL PERTUSILLO RIENTRA NELLA CATEGORIA A2
«Non vengono attualmente ricercati – spiegano Ramunno e Palma – i parametri per i quali non sono previsti valori guida e/o valori imperativi. Come carbonio organico residuo e totale e cloro organico totale estraibile. Né le sostanze estraibili al cloroformio ed i cianuri». Secondo i tecnici dell’Arpab, quindi, «l’elaborazione dei dati effettuata sui campioni di acqua analizzati nei dodici mesi di indagine» permetterebbe di evidenziare come la maggior parte dei parametri monitorati rientra nella categoria a2. «Ad eccezione» di «quattro» parametri. I tensioattivi anionici; la domanda chimica e biochimica di ossigeno (cod e bods), che misura la presenza di sostanze organiche; e le salmonelle, spesso indice di scarichi fognari malfunzionanti.
«I parametri cod, bods e salmonelle – si legge ancora nella relazione – hanno presentato un unico superamento (in data 12 aprile 2022 cod e bods e in data 19 luglio 2022 salmonelle) e risultano conformi nel 90% dei casi ai valori limite specificati nelle colonne G (Valori Guida) per la Categoria A2».
SAPONE NEL PERTUSILLO, I DATI SUI TENSIOATTIVI ANIONICI
Quanto ai «tensioattivi anionici», invece, Arpab spiega che «sono stati riscontrati tre superamenti su dodici campionamenti rispetto ai valori limite specificati nelle colonne G (Valori Guida)». In particolare nei campioni prelevati «in data 12 aprile 2022, 20 settembre 2022 e 15 novembre 2022». «Le concentrazioni del suddetto parametro si discostano in misura superiore al 50% rispetto al valore limite specificato nella colonna G (Valori Guida) per la categoria A2». Aggiungono Palma e Ramunno. «Pertanto, i dati ottenuti dai campionamenti eseguiti nell’invaso del Pertusillo nel 2022 evidenziano la conformità dei parametri chimico-fisici e microbiologici rispetto ai criteri di classificazione per la categoria A2 salvo per il parametro tensioattivi anionici che non rispetta i criteri di classificazione per la categoria A2».
Quanto all’origine di questi «tensioattivi anionici», ad ogni modo, nel rapporto di Arpab non si aggiunge altro. Anche se la loro natura lascerebbe pensare alla possibilità di una fonte non necessariamente industriale di contaminazione.
In seguito al declassamento delle acque del Pertusillo, Acquedotto lucano e Acquedotto pugliese, che si riforniscono dall’invaso, sono stati obbligati a modificare il trattamento fisico e chimico necessario per la loro potabilizzazione, oltre alla classica «disinfezione, portandolo da «normale» a «spinto».
Al riguardo da Acquedotto pugliese sono arrivate anche rassicurazioni sul potabilizzatore a servizio dell’invaso della Val d’Agri, che «già da anni» sarebbe attrezzato «con sistemi di trattamento avanzati e in grado di trattare acque di categoria A3». In particolare «una filiera di trattamento delle acque complessa che comprende al suo interno, tra le altre cose, anche un sistema di filtrazione a carboni attivi».
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