Una zanzara tigre
2 minuti per la letturaCaldo e inondazioni stanno creando l’habitat naturale per il proliferare delle zanzare nel area del Sud Europa ed è allarme
In questi giorni nelle aree costiere, ma non solo, le persone si sentono assediate dalle zanzare più degli altri anni. Bene, a quanto pare non è solo una sensazione. La colpa ancora una volta è del cambiamento climatico. Secondo gli ultimi dati dell’Ecdc – comunica l’agenzia – le zanzare Aedes albopictus, che trasmettono virus come Chikungunya e Dengue, si stanno diffondendo in aree dell’Europa sempre più a nord e a ovest.
Inoltre le zanzare Aedes aegypti, vettori di Dengue, febbre gialla, Chikungunya, Zika e virus del Nilo occidentale, si sono stabilite a Cipro dal 2022 e potrebbero espandersi anche in altri Paesi europei. Il problema è che «l’Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento – spiegano gli esperti – con ondate di calore e inondazioni sempre più frequenti e gravi, ed estati sempre più lunghe e più torride».
Questo crea “condizioni più favorevoli per specie invasive di zanzare come Aedes albopictus ed Aedes aegypti”. Se 10 anni fa, nel 2013, la zanzara Aedes albopictus circolava in 8 Paesi di Unione europea-Spazio economico europeo, con 114 regioni interessate, ora, nel 2023, questa specie è presente in 13 Paesi e 337 regioni. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione geografica di specie invasive di zanzare in zone Ue-See precedentemente non colpite”, libere dalla circolazione di questi insetti, dichiara la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon.
SE NON SI INVERTE LA TENDENZA L’ALLARME ZANZARE NELL’AREA SUD PUò DIVENTARE EMERGENZA
“Se continua così – avverte – possiamo aspettarci di osservare più casi, e potenzialmente anche morti, per malattie come Dengue, Chikungunya e West Nile”. Nel 2022 – ricorda l’Ecdc – in Ue-See sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi per virus del Nilo occidentale, di cui 1.112 acquisiti localmente in 11 Paesi. Il numero più alto dal 2018, anno di picco dell’epidemia di West Nile. Casi acquisiti localmente riportati da Italia (723), Grecia (286), Romania (47), Germania (16), Ungheria (14), Croazia (8), Austria (6), Francia (6), Spagna (4), Slovacchia ( 1) e Bulgaria (1). Stesso trend di aumento dei casi autoctoni anche per la Dengue. Nel 2022 registrati 71 casi di infezione acquisita localmente in Ue-See, pari al totale infezioni segnalate tra il 2010 e il 2021. Casi autoctoni di Dengue sono stati riportati da Francia (65) e Spagna (6 casi).
Per il cambiamento climatico l’Europa rischia un aumento dei casi e dei morti legati a infezioni trasmesse da zanzare Aades, patologie come Chikungunya, Dengue, West Nile, Zika e febbre gialla. A lanciare l’allarme – come abbiamo letto- è l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che invita gli Stati a controllare la proliferazione e la diffusione degli insetti vettori (le specie Aedes albopictus e Aedes aegypti), a promuovere misure di protezione presso i cittadini e ad attivare interventi di sensibilizzazione della popolazione generale, degli operatori sanitari e dei viaggiatori. Una raccomandazione che le nostre istituzioni non possono disattendere. Servono controlli e campagne di sanificazione dei territori, oltre a una maggiore informazione, per mettere in campo tutte quelle accortezze utili a salvaguardare la salute di tutti noi.
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