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Maltempo in Basilicata, la neve flagella la regione, San Paolo Albanese resta senza medico, gravi difficoltà nei borghi del Pollino
TANTA la neve caduta nelle ultime ore in diverse località della Basilicata, in particolare nell’area sud, dove le precipitazioni sono cominciate mercoledì scorso. In serie difficoltà diversi comuni, anche perché la neve dovrebbe continuare a scendere anche oggi.
A Cersosimo, nell’area urbana, ieri si misuravano almeno 30 centimetri, peggio a San Paolo Albanese e a Terranova del Pollino. Precipitazione intense anche a San Costantino Albanese e Noepoli.
Alcuni sindaci, come quello di San Paolo Albanese, Mosè Antonio Troiano, hanno chiesto l’intervento della Protezione civile per liberare le strade e garantire una migliore assistenza alla popolazione. Chiuso l’ufficio postale, l’impiegato è stato dirottato a Senise. Grave la situazione dell’assistenza sanitaria: il medico condotto, segnala il primo cittadino, non può raggiungere il paese, perché la provinciale è impraticabile.
Lo stesso vale per la guardia medica, per cui, il comune, con una cospicua popolazione anziana, al momento risulta isolato e senza medici. Renato Iannibelli, primo cittadino di San Costantino Albanese, con il personale comunale ha cercando di garantire alcuni medicinali urgenti, mentre potrebbe essere necessario, se le condizioni non dovessero migliorare, assistenza per le famiglie residenti in contrade montane dove vivono anche anziani e ammalati, in queste aree, la coltre bianca ha raggiunto i 50-60 centimetri.
Si tratta di condizioni meteo estreme, previste da giorni dai modelli matematici. I dipartimenti di protezione civile, comprese quelle confinanti come Calabria e Puglia, nei giorni scorsi hanno segnalato nei bollettini criticità che vanno dal giallo all’arancione. Il dipartimento lucano invece non segnala alcuna criticità, usando il colore verde sia per la giornata di mercoledì che per quella di ieri. Il motivo? L’informativa della Basilicata, precisano dal dipartimento, sottolinea solo criticità legate al rischio idraulico e idrogeologico ai fini di protezione civile. Basta? Probabilmente no.
La Regione dovrà ritoccare e migliorare il sistema. Anche perché una forte nevicata, senza allerte specifiche, può mettere a serio rischio la vita e le giornate dei cittadini. Naturalmente, è enorme il lavoro che quotidianamente donne e uomini del dipartimento svolgono, ma sia i tecnici che la politica, forse, qualche sforzo in più potrebbero farlo, visto che un buco nella rete si nota e non è un buco da poco. La ratio delle leggi istitutive della protezione civile hanno sempre guardato con particolare attenzione alla tutela e alla sicurezza della popolazione, per questa ragione ci si muove ormai lungo quattro direttrici principali: previsione, prevenzione, soccorso, ripristino della normalità.
In sintesi, tutto cerca di garantire la sicurezza della popolazione, attraverso studi e informazione, tralasciando per il momento il resto, come possono essere i piani e la formazione. Allora, ci si chiede ancora, basta il bollettino di rischio idrogeologico e idraulico per garantire al cittadino lucano maggiore sicurezza? Probabilmente no. Quindi, occorre implementare il bollettino, prevedendo nel sistema regionale di protezione civile il rischio meteorologico e conseguente messaggio di allerta. Serviranno finanziamenti e decreti? Probabile, ma per la salute, la tranquillità e la sicurezza dei cittadini ci si può mettere attorno a un tavolo.
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