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Il centro oli di Viggiano

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POTENZA – «Il valore medio giornaliero di idrogeno solforato registrato nella stazione di Masseria De Blasiis di Viggiano lunedì 17 gennaio 2022 è di 2 microgrammi per metro cubo».

È quanto si legge in una nota del direttore generale facente funzioni dell’Arpab, Achille Palma, indirizzata all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata dopo la pubblicazione dell’anomalo valore di 82 microgrammi per metro cubo, segnalato in una nota dai consiglieri regionali Perrino, Leggieri e Carlucci: Arpab specifica che «è dovuto ad un mero errore di immissione occorso in fase di inserimento dei dati nella maschera del bollettino quotidiano sulla qualità dell’aria pubblicato alla pagina http://www.arpab.it/aria/qa.asp».

L’Arpab comunica inoltre che «dal 23 dicembre 2021 tutti i dati delle medie orarie delle stazioni della Rete di Qualità dell’Aria validati di secondo livello e i dati minuto grezzi sono visualizzabili dalla sezione “Centro di Monitoraggio Ambientale” del sito http://www.arpab.it/».

Questo il comunicato a cui ha fatto riferimento Arpab: «In seguito alle ultime preoccupanti segnalazioni che provengono dalla Val d’Agri e, nello specifico, dalla centralina di Masseria De Blasiis, abbiamo interrogato il presidente Bardi e l’assessore Rosa per chiedere chiarimenti e sollecitare interventi circa il denunciato superamento del limite di idrogeno solforato. Stiamo parlando di un inquinante industriale prodotto dagli impianti di estrazione e raffinazione del petrolio greggio: un acido estremamente tossico, irritante e asfissiante. A basse concentrazioni, l’idrogeno solforato presenta il caratteristico odore di uova marce e produce irritazione agli occhi, ma anche alle prime vie aeree fino all’edema polmonare. A concentrazioni più elevate, prossime ai limiti letali, questo acido, tuttavia, risulta essere inodore e, pertanto, ancora più pericoloso, poiché non se ne avverte la presenza».

Così i consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri, Carmela Carlucci e Gianni Perrino che aggiungono: «Proprio per questo motivo, per esorcizzare gravissimi rischi ambientali e sanitari, nel 2013 sono state approvate le norme tecniche e le azioni per la tutela della qualità dell’aria nei comuni di Viggiano e Grumento Nova. Obiettivo di queste norme tecniche era quello di fissare delle soglie di intervento diverse da quelle previste a livello nazionale, così da alzare il livello di guardia e da aumentare le cautele, in un’area notoriamente esposta al rischio di incidenti ambientali».

«All’approdo in III commissione della proposta di legge del M5S relativa all’“Introduzione di limiti emissivi di idrocarburi non metanici (Nmhc) e idrogeno solforato (H2S)” – dicono – l’assessore Rosa ha risposto facendo riferimento all’esistenza di un gruppo di lavoro (composto da Arpab e Regione Basilicata) che starebbe lavorando all’integrazione delle norme tecniche succitate, al fine di introdurre dei valori soglia delle emissioni in atmosfera di idrocarburi non metanici e di valutare la possibilità di estendere le norme tecniche anche ai territori dei comuni di Corleto Perticara e di Guardia Perticara, interessati dall’attività del Centro Olio Tempa Rossa. Nel frattempo, è stato segnalato che il 17 gennaio 2022 il valore medio di idrogeno solforato nei pressi di Villa D’Agri (centralina di Masseria De Blasiis), sembrerebbe aver indicato un valore di 82 microgrammi per m³ come media giornaliera. Il limite previsto da Arpab, attraverso un atto amministrativo e non legislativo, dell’idrogeno solforato in 24 ore sarebbe di 32 microgrammi per m³».

«Ora – concludono – posta la difficoltà nel calcolare la media semioraria dal momento che Arpab continua a disattendere le proprie funzioni non pubblicando, come sarebbe opportuno, i dati, e considerando il fatto che il valore denunciato supererebbe di gran lunga quello ritenuto accettabile, abbiamo interrogato il presidente Bardi e l’assessore Rosa per ottenere chiarimenti in merito e per sapere come intendano procedere. Il decreto legislativo 152/2006 stabilisce, infatti, delle sanzioni in caso di inosservanza delle prescrizioni da parte dell’Ente. Sanzioni che vanno dalla diffida alla sospensione fino alla chiusura dell’installazione. La Giunta Regionale è a conoscenza di quanto sta accadendo? Come intende procedere? A che punto sono i lavori del presunto gruppo di lavoro circa l’integrazione delle norme tecniche? Pretendiamo risposte per tutte le cittadine e i cittadini lucani, sulla cui pelle non si può giocare».

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