X
<
>

La fatiscenza all’interno dello stadio Viviani: lato tribuna

Share
3 minuti per la lettura

POTENZA- Il progetto della Sbm, la società milanese Sport Business Management, che ha protocollato al Comune di Potenza una manifestazione di interesse sull’impiantistica sportiva in città, è decisamente ambizioso.
Per l’esattezza stiamo parlando di un investimento,con fondi privati, di 55 milioni di euro. I primi 5 da impiegare nella ristrutturazione dello stadio Viviani, i secondi 50 per la realizzazione di una “cittadella dello sport” nell’area dell’ex Cip Zoo. Nel dettaglio, per quanto riguarda il Viviani, la Sbm, intende realizzare un progetto – per l’ottimizzazione dei costi societari, dato che ha in programma anche l’acquisizione della società presieduta da Salvatore Caiata – che preveda l’adeguamento della tribuna centrale con una zona di 100 posti vip e area ospitalità; la creazione di una curva di cemento in sostituzione dell’attuale in ferro con un ampliamento di mille posti e, all’interno, la realizzazione di alloggi per i calciatori provenienti da fuori regione, un bar, un negozio di articoli sportivi, una mensa, una palestra, nonché la ristrutturazione degli spogliatoi e la realizzazione di una nuova sala stampa-video.

Per quanto attiene invece l’area della Cip Zoo, per la quale il Comune ha chiesto un tavolo politico istituzionale alla Regione Basilicata al fine di acquisirne la proprietà, la Sbm punta alla realizzazione del nuovo stadio, di una nuova piscina olimpionica, con centro commerciale e vari servizi correlati, “aggregando agli impianti calcistici quelli ricettivi e impiantistici di altre discipline per allargare l’offerta della comunità potentina a tante discipline sportive, oggi impossibilitate a trovare ospitalità su questo territorio, sfruttando la commerciabilità e le strutture, facendo sì che il club possa procurare altresì un indotto economico e lavorativo alla comunità”, è scritto nella manifestazione di interesse della società che ha sede a Milano.

Orientativamente si parlerebbe di circa mille posti di lavoro, con un fatturato annuo che si aggirerebbe intorno ai 250 milioni di euro, il cui 1% sarebbe destinato ogni anno alla squadra di calcio. Oggettivamente per questo secondo tipo di investimento i tempi sarebbero certamente più lunghi, specie in relazione ai rapporti tra Comune e Regione che seguono un iter burocratico assai lungo.
Tant’è che non pare eccessivamente remota l’ipotesi che la Sbm manifesti un’ulteriore intenzione: ossia quella di comperare dalla regione l’area della Cip Zoo, chiaramente a prezzi ragionevoli e a un valore di mercato reale, non esagerato.

Operazione che non ha precedenti nella città capoluogo e di cui l’amministrazione ha certamente compreso la portata. Effettuate, infatti, le apposite verifiche sui soggetti interessati, la risposta del sindaco Guarente e dell’assessore all’impiantistica Guma, è stata proprio improntata ad aprire un iter amministrativo, indispensabile nel momento in cui “l’Amministrazione comunale non può procedere a un affidamento diretto”. Ma ad agevolare e semplificare le procedure burocratiche intervengono le norme del decreto 38 del 28 febbraio 2021 (che entreranno in vigore dal prossimo 3 aprile) pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 19 marzo 2021che prevedono modifiche sostanziali per i privati che vogliono intervenire per l’ammodernamento degli impianti sportivi comunali.

’intenzione è appunto quella della semplificazione delle procedure amministrative. In particolare un soggetto privato può presentare al Comune di riferimento uno studio di fattibilità, con annesso progetto e pianificazione economica e finanziaria ed entro 60 giorni dal deposito l’amministrazione comunale, convocando un’apposita conferenza di servizi, può decretarne o meno il “pubblico interesse”. Quindi, in sostanza, non serve alcun bando. Una vera e propria manna dal cielo, una occasione imperdibile per la crescita complessiva della comunità, non solo a livello sportivo.

Share
Alice Possidente

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE