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POTENZA – Mentre i cittadini – terrorizzati dal crescere esponenziale dei furti nelle contrade e arrabbiati per i continui atti di vandalismo nel centro storico – hanno accolto positivamente la notizia dell’allungamento dei orari della Polizia locale nei fine settimana, così non è stato per i sindacati.
A chiedere il ritiro immediato della determina – che stabilisce che gli agenti della Polizia locale restino in servizio fino a mezzanotte nei fine settimana – è la Uil. Ed è proprio il sindacato a chiedere, tra l’altro, un immediato confronto con l’amministrazione comunale.

«Modificando unilateralmente l’orario di lavoro della Polizia locale – ha sottolineato Giuseppe Verrastro, segretario regionale aggiunto della Uil Fpl – ha commesso un atto grave e alquanto scorretto, non convocando prima le organizzazioni sindacali per il rinnovo di un nuovo contratto decentrato».
«Nel momento in cui – continua Verrastro – nel nuovo contratto vi sono indicazioni di flessibilità in orario di lavoro sulle 35 ore, con lo scopo di poter risparmiare risorse nel fondo decentrato, l’amministrazione del Comune di Potenza, a scapito dei lavoratori , sta sbagliando quando dichiara che con questa modifica aumenterà i turni di lavoro della Polizia Locale e la sicurezza dei cittadini, dimenticandosi completamente della sicurezza dei propri dipendenti».

La colpa dell’amministrazione, secondo il sindacato, è l’aver ignorato che «l’articolazione dell’orario del lavoro è oggetto di confronto, nonché materia di contrattazione». Non si può quindi modificare unilateralmente.
«In più – continua Verrastro – proprio il sindaco, quello che più ha chiesto e chiede agli operatori del comando Polizia locale, ha dato l’imput a questi atti unilaterali, dopo che il Corpo di Polizia locale di Potenza ha sempre risposto con generosità a tutte le richieste fatte, riuscendo sempre a raggiungere l’bbiettivo indicato dall’amministrazione con senso del dovere e dedizione al lavoro, senza mai ricevere i dovuti riconoscimenti richiesti e dovuti dal nuovo contratto. Sono stati proprio i turni articolati in precedenza a permettere una buona distribuzione di personale nei turni, senza lasciare scoperto nessun giorno della settimana, gestendo tutte le manifestazioni, senza nessun onere aggiuntivo».

Questa, tra l’altro, non sarebbe la prima violazione: «Da poco tempo è anche stato applicato, unilateralmente, l’anticipazione dell’orario di servizio mattutino, senza alcun riconoscimento per gli operatori, nonostante i disagi e il quasi costante aumento dell’orario di lavoro per garantire la sicurezza all’uscita dalle scuole. Tutto ciò è stato svolto con sacrificio – precisa Verrastro – perché di questo si tratta, visto che questi operatori hanno dato la loro disponibilità a lavorare anche oltre il previsto ordinario orario di lavoro pur di garantire i molteplici servizi richiesti per le tante attività/manifestazioni».

Questi prolungamenti degli orari, secondo la Uil, avvengono tra l’altro senza alcun miglioramento dal punto di vista contrattuale. «Lavoratori da lungo tempo senza aumenti contrattuali, con uno stipendio più basso e non solo di tutte le forze di polizia, con cui molto spesso svolgono affiancati servizi dello stesso tipo, ma senza le stesse tutele economiche, né, tantomeno, giuridiche e neppure vantaggi pensionistici».

La questione da porre è un’altra: «l’incauta proposta dell’amministrazione vuole nascondere la scelta disastrosa di non aver assunto in numero sufficiente agenti di Polizia locale in tutta la scorsa legislatura senza nemmeno sostituire le unità che sono andate in pensione o in aspettativa o mobilità, nell’unico settore dove non era previsto il blocco del turn over e certamente con gli ultimi assunti si è solo ricoperto in minima parte il numero degli operatori a cui gli è stata concessa la mobilità in uscita».

Una situazione che ha portato all’attuale disagio: l’organico ad oggi non è sufficiente per solo ipotizzare un terzo turno, dato che il nuovo personale non può ritenersi ancora effettivo in quanto ancora effettua il periodo di prova, non armato e formato». Inoltre le attività da espletarsi rientrano nell’ordine e sicurezza pubblica, pertanto «devono essere svolte dalle preposte forze di polizia, tant’è che per le prestazioni richiamate nella determina, gli operatori necessitano di alta formazione che ad oggi non hanno. Si metterebbe così a repentaglio l’incolumità dei dipendenti, esponendoli anche a grosse responsabilità».

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Eugenio Furia

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Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

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