L'ospedale San Carlo di Potenza
2 minuti per la letturaL’odissea, e la denuncia, di un malato dell’area nord lucana sballottato da un reparto all’altro dell’ospedale San Carlo di Potenza
POTENZA- Un’altra storia di disservizi (o presunti tali) del sistema sanitario lucano. Una visita ortopedica prenotata per ieri mattina, almeno a sentire il diretto interessato, il quale, però, giunto in ospedale viene sballottato dall’ambulatorio al reparto per due volte e alla fine torna a casa senza aver ottenuto alcun risultato.
È in sintesi la vicenda capitata ad un ventottenne residente in un paese dell’area nord della Basilicata che ha dovuto sorbirsi un viaggio di oltre 100 chilometri senza aver raggiunto il suo obiettivo. «Inizialmente – racconta – la visita era prenotata a Senise, ma troppo distante per me che abito nel Vulture-Melfese. Così ho continuato a chiamare, fino a quando non sono riuscito ad ottenere la prenotazione all’ospedale San Carlo di Potenza, ovviamente più facilmente raggiungibile, rispetto a Senise, da dove abito io».
POTENZA, LA DENUNCIA DI UN MALATO COSTRETTO AD UNA ODISSEA TRA I REPARTI
Ma la visita non è andata a buon fine.
Il giovane, nell’ospedale del capoluogo, è stato prima mandato in ambulatorio, poi in reparto, poi di nuovo in ambulatorio e poi alla sportello, senza alla fine concludere alcunché, nonostante avesse la prenotazione con tanto di numero.
Con lui c’era la madre: «Quando siamo arrivati – racconta la donna -ci hanno detto di andare in ambulatorio. In ambulatorio ci hanno detto di andare in reparto e in reparto che non era di loro competenza e quindi dovevamo tornare in ambulatorio».
Tornati in ambulatorio, madre e figlio si sono sentiti dire che «occorre applicare il meccanismo della ‘forzatura’, così sarà possibile tornare nel giro di pochi giorni per fare la visita».
La ‘forzatura’ è quando si aggiunge un altro nome, solitamente un caso urgente, all’elenco dei già prenotati.
IL RACCONTO DELLA “FORZATURA”
«Ci dicono, quindi – continua a raccontare la madre del ventottenne – di andare allo sportello per metterci in regola, ma allo sportello l’operatore risponde che non è autorizzato ad applicare la forzatura. Dobbiamo tornare in ambulatorio e farci fare un’apposita richiesta per ottenere la forzatura. Torniamo in ambulatorio, procediamo con la richiesta e finalmente il caso è risolto: ora dobbiamo tornare mercoledì 24 luglio per fare la visita, sperando che quel giorno tutto vada bene e non sorgano altri intoppi. Mi chiedo e chiedo a chi ci amministra e al responsabile dell’ospedale San Carlo se sia giusto che una persona, vittima di un incidente sul lavoro, che a stento cammina, debba fare tutti questi andirivieni per una visita ortopedica».
Abbiamo girato la domanda al direttore generale del San Carlo, Giuseppe Spera: «Dagli elementi che ha rappresentato il paziente, non risulta una prenotazione. Se così non dovesse essere, il ragazzo può fare tranquillamente riferimento all’ufficio relazioni con il pubblico o alla direzione generale dell’ospedale per verificare la causa di quanto accaduto e risolvere immediatamente il problema».
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sì loro non c’entrano mai