L'ospedale San Carlo di Potenza
3 minuti per la letturaSulle terapie tumorali in Basilicata il sindacato denuncia gravi criticità all’Umaca dopo la centralizzazione su Potenza
POTENZA – Troppe criticità all’Umaca, l’Unità di manipolazione di chemioterapici antiblastici, dove ci si occupa della preparazione delle terapie per i malati di tumore. A determinarle è soprattutto la grave carenza di personale. Lo denuncia la Uil Fpl in una nota firmata dal segretario regionale organizzativo Gerardo Sarli, che mette sotto accusa la situazione organizzativa e gestionale dell’Aor San Carlo di Potenza.
«Le terapie oncoematologiche – spiega l’organizzazione sindacale – sono formulazioni personalizzate definibili come preparati galenici magistrali, allestite sulla base della prescrizione medica per singolo paziente. Il ricorso alla via endovenosa quale modalità di somministrazione quasi esclusiva delle terapie antitumorali impone di assicurare la sterilità e la stabilità chimico-fisica del prodotto a garanzia della qualità e della sicurezza del trattamento somministrato. La centralizzazione su Potenza della preparazione dei galenici oncoematologici presso il laboratorio Umaca delle terapie sia per il presidi di Lagonegro che per quello di Villa D’Agri – aggiunge la Uil Fpl -, ha provocato un incremento delle attività in un contesto lavorativo già carente di personale, di spazi e di attrezzature adeguate e necessarie per la preparazione di questi farmaci».
TERAPIE TUMORALI IN BASILICATA L’ALLARME UIL ANCHE SUL PERSONALE INFERMIERISTICO
Il segretario Sarli evidenzia che «il numero del personale infermieristico è inadeguato rispetto alla quantità di preparazioni di questi farmaci, come anche il numero delle cappe, attrezzatura indispensabile per la sicurezza dell’operatore e per garantire la sterilità dei prodotti e dei materiali utilizzati risulta insufficiente per assicurare un numero così elevato di preparazioni. Il carico di lavoro sta risultando insostenibile – prosegue -, il tutto aggravato da un depotenziamento del personale infermieristico e non da un potenziamento così come sperato e auspicato dal personale già assegnato e presente presso il servizio Umaca».
La Uil Fpl sottolinea che «attualmente il personale infermieristico è in affanno, in quanto non si riescono ad assicurare i tempi di recupero tra le varie preparazioni che si rendono indispensabili e fondamentali, trattandosi di impegno non solo manuale ma di concentrazione nella preparazione di tali farmaci. Queste gravi criticità sì ripercuotono negativamente nel contesto lavorativo: gli operatori sanitari sono oramai allo stremo per “responsabilità” e per le inefficienze del sistema. Come noto queste preparazioni richiedono conoscenza e tecnica nella diluizione e nel prelievo di determinate quantità di farmaci, quindi è necessario che l’organizzazione sia adeguata a garantire tale attività per evitare eventuali errori nella preparazione, nella conservazione e distribuzione dei farmaci preparati».
«Ci chiediamo – conclude Sarli -, come è possibile che la Direzione dopo tanti solleciti verbali e soprattutto formali e dopo diversi incontri anche con i lavoratori, continui ad essere insensibile e soprattutto superficiale nell’approccio e nella gestione di questa problematica. Parliamo di cure chemioterapiche di procedure salvavita di farmaci senza i quali i pazienti rischierebbero di morire, dove anche la semplice interruzione delle infusioni chemioterapiche che potrebbero verificarsi per l’assenza di personale qualificato deputato alla loro preparazione, può recare danni irreparabili al paziente».
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