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SANT’ARCANGELO (PZ) – Quando l’argomento è la sanità, fanno sempre rumore eventuali disfunzioni o disagi, come nel caso della mancanza di medici. Tuttavia, e per fortuna, non mancano le belle notizie. Lunedì sera, durante il travaglio, una donna di Sant’Arcangelo era partita assieme al marito ma, giunti al bivio di Armento, lei aveva compreso che non avrebbe fatto in tempo ad arrivare all’ospedale: a quel punto i coniugi hanno deciso di chiamare il 118, arrivato da Viggiano con a bordo l’equipe composta dalla dottoressa Teresa Vollaro, l’infermiera Maria Assunta Ielpo e l’autista Vito Claps.
I sanitari sono subito andati incontro all’auto che, per farsi riconoscere, ha cominciato a lampeggiare. Dopo aver fatto salire la signora in ambulanza, però, la dottoressa ha immediatamente capito che non ci sarebbe stato il tempo di arrivare a Potenza. Tuttavia, l’ambulanza è ugualmente partita alla volta del capoluogo lucano, mentre, nel frattempo, la donna veniva assistita e tranquillizzata.
Il piccolo ha però deciso di nascere prima di arrivare al San Carlo ed alle 21.48, sulla Tito-Brienza, si rompono le acque e viene al mondo Riccardo. Dopo il taglio del cordone ombelicale, tra lacrime di gioia, l’ambulanza è ripartita alla volta di Potenza. In Basilicata non siamo di fronte al primo “figlio” del 118, ma quest’ultima è una ulteriore dimostrazione dell’efficienza e della imprescindibilità di un servizio – segnatamente, quello di emergenza ed urgenza – che è tra i fiori all’occhiello del sistema sanitario regionale e, per questo, necessita di essere potenziato in continuazione.
Nello scorso mese di ottobre, alle 02.38 della notte, gli equipaggi delle autoambulanze di Lavello e Melfi erano intervenuti prontamente in soccorso di una madre, aiutandola a dare alla luce il suo secondogenito. Nel settembre del 2019, il team della Mike 11 di Viggiano, allertato intorno alle 15, aveva fatto nascere il piccolo Michele alle 16.15, ancora nel territorio di Tito, mentre si trovava a bordo dell’ambulanza diretta al San Carlo.
Andando ancora più indietro nel tempo, ad agosto del 2011, una donna di origine romene, sentitasi male a Francavilla, partorì una bambina alle 2.50 a bordo dell’ambulanza che dovette interrompere la sua corsa verso l’ospedale di Policoro, per fermarsi in una area di servizio lungo la Sinnica.
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