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POTENZA – In un momento indubbiamente difficile per tutti, si è aggravata ulteriormente la situazione delle tante famiglie che devono assistere un figlio con gravi disabilità. E solo chi vive questa situazione può comprendere quanto difficile sia non avere mai la possibilità neppure di uscire per qualche ora. Per fornire un supporto a queste famiglie, il Comune mette a disposizione del personale specializzato che, in tempi normali, offre la sua presenza in una famiglia 15/16 ore alla settimana.
Ma, proprio in questa fase, i servizi sociali degli ambiti regionali hanno tagliato le ore messe a disposizione, in alcuni casi anche della metà.
A queste famiglie è rivolto il progetto dell’associazione “Dopo di noi”, con il sostegno economico della Bcc Basilicata.
«Ci sono situazioni molto delicate – spiega il presidente dell’associazione, Vincenzo Carlone – ci sono vedove o vedovi che devono assistere un figlio gravemente disabile e non fornire loro assistenza significa non permettergli neppure di uscire per andare a fare una spesa, per esempio. Quindi la Banca di credito cooperativo Basilicata ci ha finanziato con 1.500 euro, noi abbiamo aggiunto altri fondi nostri e così proviamo a integrare quelle ore di assistenza che sono state tagliate».
Saranno chiamati operatori specializzati della coopertiva “Rete telematica”, «che già hanno lavorato con noi e dei quali abbiamo massima fiducia» e li si manderà a casa di chi, in questo momento, più ha bisogno di assistenza.
«Non è questo il primo progetto che l’associazione realizza con il contributo dell’istituto bancario – spiega Carlone – negli anni passati infatti, la loro collaborazione ha permesso di portare a termine altri progetti similari compreso anche le attività che l’associazione realizza per operare capillarmente sul territorio. Operazioni di alto profilo morale che sono state condotte anche per allargare il nostro campo di azione, con la istituzione sul territorio regionale di sedi distaccate nella provincia di Matera. Il nostro umile lavoro, realizzato con dignità e discrezione, vuole essere di supporto ed integrazione a quei servizi che sono carenti presso le Istituzioni preposte».
E per fortuna, in questo Paese, a supporto delle carenze dello Stato c’è una rete associativa molto forte e capillare. Ed è questa rete a impedire che ogni volta che i più fragili si ritrovino abbandonati.
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