Una dose di vaccino
1 minuto per la lettura«IO non mi vaccinerò ora. Aspetterò il mio turno che viene dopo che Paolo, Elisabetta, Rocco, persone con la sindrome di Down, ma anche Iulian, Anna e Simone, che hanno altre disabilità, si saranno vaccinate».
Lo ha scritto Roberta Maulà, una capo scout di Potenza, in una lettera inviata al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. «La mia vita – ha sottolineato Maulà, che ha 52 anni – non cambia se mi vaccino oggi, tra un mese o tra dieci mesi, ma per loro oggi o domani può fare la differenza».
Nella lettera Maulà ha raccontato di essere «una scout che fa servizio di Protezione Civile nel proprio comune da marzo dello scorso anno. Due settimane fa ci è stato comunicato dal Dipartimento regionale di Protezione civile che ci sarebbe stata la possibilità, per noi che abbiamo svolto e svolgiamo questo tipo di volontariato, di essere vaccinati insieme agli uomini delle forze armate e ai vigili del fuoco. Ebbene, da allora sono stata sopraffatta dal grido della mia coscienza civica» e alla fine la capo scout ha deciso di rinunciare alla sua priorità a favore di persone down e disabili.
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ma che i giovani non dovrebbero vaccinarsi per nulla, perché hanno possibilità nulle di morire di influenza (cinese inglese o papuasiana), si può dire?
Si, a patto di portare le prove.
Prove che sicuramente non verranno da un fasciosomaro sovranista 🙂 Stai ancora a credere alla balla del tuo idolo Trumpo che ha vinto “pe le frodi der Peddè” però vuoi parlare di medicina xD
Dai su, è ora delle goccine.