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POTENZA – Sui ritardi nelle consegne dei vaccini antinfluenzali ai medici di base è unanime il grido d’allarme, che unisce tanto i medici quanto i partiti e i sindacati: il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Potenza, Rocco Paternò, denuncia di aver ricevuto «nelle ultime ore numerosissime segnalazioni di colleghi a cui i pazienti telefonano preoccupati, chiedendo dei vaccini antinfluenzali. La dotazione non è stata ancora conferita ai singoli medici, riteniamo di dover attenderla per la fine del mese di novembre. Voglio rassicurare che ciò non compromette la copertura immunologica nei confronti dei virus influenzali. La mia preghiera è rivolta alle persone, la cui apprensione è assolutamente lecita, chiedo a tutti di agevolarci nel compito, in queste ore più arduo del solito, di accogliere le istanze singole, ma di collaborare nel non sovraccaricare gli studi medici, per poter svolgere tutti gli altri interventi in modo efficace e veloce. Sono certo della comprensione dei cittadini».
Anche la Simg (Società Italiana di Medicina Generale) di Matera parla di «pazienti infuriati contro medici di famiglia e pediatri per la mancanza dei vaccini nel silenzio della Regione».
«Hanno invitato per mesi la popolazione a sottoporsi al vaccino antinfluenzale ed anti pneumococcico – attacca il segretario Erasmo Bitetti – riuscendo ad intaccare la ritrosia ed il rifiuto dei dubbiosi e perfino di qualche no-vax; hanno promesso che i vaccini sarebbero stati sufficienti per tutte le categorie a rischio, e non solo, mentre Istituti di ricerca stimavano per la regione Basilicata una disponibilità inferiore al 30%; hanno bussato alla porta di regioni vicine per garantirsi delle dosi suppletive; hanno chiesto ai medici di recarsi di persona nei distretti per ritirare la prima metà (o forse meno) delle dosi necessarie; hanno annunciato sui media l’arrivo di una nuova consistente fornitura “entro il 10 novembre” e quando quella data è trascorsa hanno abbandonato medici di famiglia e pediatri alla violenza verbale (e talora fisica!) di pazienti esasperati per la vana attesa del vaccino e per il rifiuto dei curanti di assegnare degli “appuntamenti con priorità” per la somministrazione del vaccino. Stiamo rivivendo la storia descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi quando il popolo, inferocito per la mancanza di pane, invece di rivoltarsi contro il Governatore spagnolo per la mancanza di farina se la prese con gli incolpevoli fornai!».
E se il segretario regionale della Cisl, Enrico Gambardella, ritiene «opportuno che sia profuso ogni sforzo da parte della Regione Basilicata, anche ricorrendo al potenziamento del personale, per assicurare soprattutto nelle aree interne una ordinata e regolare gestione della campagna antinfluenzale», dal Pd si fa sentire il consigliere regionale Roberto Cifarelli: «Insieme al collega Pittella, abbiamo presentato una interrogazione urgente all’assessore alla Salute Rocco Leone per capire le ragioni del ritardo», ricorda, citando anch’egli «disorientamento tra i cittadini e forti tensioni che si sono inevitabilmente scaricate sul personale medico territoriale». Infine la richiesta di «meno annunci roboanti e più fatti concreti».
Infine, Antonio Brigante e Concetta Iannibelli, consiglieri di opposizione di Lagonegro, segnalano che il distretto sanitario di Lauria non consegna i vaccini: «La Regione si è dimenticata di consegnare i vaccini antinfluenzali nei tempi giusti e lascia che migliaia di dosi di vaccino rimangano stoccati nel silenzio irresponsabile di Fucci e Di Lascio», assessore e sindaca di Lagonegro di cui Brigante e Iannibelli chiedono le dimissioni, al pari di Leone e Bardi, nel caso non «vengano consegnati immediatamente i vaccini ai medici curanti».
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