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POTENZA – Potrebbe esserci un trentesimo decesso da registrare nella triste conta dei lutti provocati dal covid 19 in Basilicata. Per saperlo, però, bisognerà attendere l’esito del tampone post mortem effettuato su un’anziana ospite della rsa di Marsicovetere, dichiarata “zona rossa” nei giorni scorsi dopo la scoperta di una trentina di casi al suo interno.
Si va tingendo di giallo l’atmosfera attorno al focolaio epidemico individuato nella residenza per anziani del piccolo centro della Val d’Agri.
La notizia del decesso, ieri, di un’anziana ospite ha creato non poco stupore tra i sanitari che monitorano la situazione. La presenza della donna all’interno della struttura, infatti, non sarebbe stata comunicata, la scorsa settimana, quando al titolare della rsa è stato chiesto un elenco dei presenti per poi avviare una campagna di tamponi a tappeto. E assieme al suo nominativo ieri all’elenco si sono aggiunte altre 18 presenze all’interno della rsa, che non erano state già dichiarata, da sommare ad altri 5 saltati fuori dal nulla nei giorni scorsi.
Sui motivi di questa mancata comunicazione è probabile che nei prossimi giorni verranno avviati degli accertamenti.
Intanto con i 15 nuovi casi registrati nelle ultime ore ha sfondato quota 300 il numero dei pazienti positivi al covid in Basilicata, residenti e non.
L’incremento maggiore si è avuto sempre in Val d’Agri. In particolare a Marsicovetere, Marsico Nuovo, e Moliterno con altri due casi. Quindi a Sasso di Castalda, sempre con altri due casi.
Nella serata di ieri, tuttavia, è arrivata notizia di altri tre possibili casi a Venosa.
«Siamo fortemente preoccupati per i casi di positività che si stanno verificando nei presidi sanitari lucani, prima a Melfi e adesso anche a Villa d’Agri, dove risultano contagiati sei operatori sanitari». Così ieri sono intervenuti sulla situazione, in una nota congiunta, i rappresentanti lucani di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
Secondo i sindacati, è quindi «necessario avviare una programmazione dello screening costante del personale sanitario, il quale deve essere sottoposto a tampone ciclicamente. È inoltre necessario avviare quanto prima la campagna di vaccinazione antinfluenzale, dando priorità ai soggetti più fragili e al personale maggiormente esposto a rischio. Non è il momento di abbassare la guardia».
Intanto il governatore Bardi ha incontrato per il secondo giorno consecutivo i sindaci della Val d’Agri, rassicurandoli in particolare sul numero di tamponi effettuati «in linea col Veneto, dove è stato monitorato oltre il 15 per cento della popolazione».
Accolta anche la richiesta dei sindaci di ricevere i risultati dei tamponi entro 48 ore.
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