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Il sindaco di Melfi Livio Valvano

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POTENZA – Rischia di ripercuotersi anche sull’operatività del punto nascite di Melfi la stretta sugli orari avviata dalla direzione del San Carlo dopo la multa dell’Ispettorato del lavoro per violazione delle norme su riposi e turni notturni nel reparto di neonatologia di Potenza. Col rischio incombente dell’avvio di un’azione di recupero della Corte dei conti.
A lanciare l’allarme è stato il sindaco di Melfi, Livio Valvano, chiedendo un intervento urgente del governatore Vito Bardi.

Nei giorni scorsi, infatti, dai vertici dell’azienda ospedaliera regionale sono partite diverse comunicazioni indirizzate ai primari dei vari reparti del San Carlo per informarli dell’accaduto e sensibilizzarli al rispetto delle norme in materia di orari di lavoro. Al loro interno si evidenziava come «il mancato controllo» sulle stesse avrebbe comportato «diretta e immediata responsabilità», con l’aggiunta che dopo la multa già ricevuta l’azienda ospedaliera, «in caso emergano ulteriori violazioni», procederà «ad accertare le conseguenti responsabilità individuali, anche ai fini della rivalsa per eventuali sanzioni che dovessero derivarne, e fermo restano e fatti salvi gli eventuali ulteriori profili giuridicamente rilevanti (disciplinari, amministrativi, contabili, civili e penali) che dovessero risultare ed essere accertati». Così, ad esempio, il direttore amministrativo Maria Acquaviva.

Le maggiori tensioni si sono generate, inevitabilmente, nei reparti dove la carenza di personale è più forte, come la neonatologia di Potenza, dove tutto è iniziato e il giorno stesso della notifica della multa dell’Ispettorato sono stati bloccati i ricoveri in terapia intensiva neonatale. Così da circa 3 settimane i parti a rischio di tutta la Basilicata vengono deviati fuori regione.
A Melfi, però, la situazione ha raggiunto un livello critico per l’operatività del punto nascite dopo l’intimazione al rispetto dei riposi a una pediatra che da Potenza arrivava un giorno sì e un giorno no a effettuare turni aggiuntivi per tenere aperto il reparto. Così nel mirino del sindaco Valvano è finito il capo del dipartimento materno infantile del San Carlo, Sergio Schettini, che è chi ha intimato alla pediatra in questione di attenersi alle regole.

«Dal dottor Schettini – ha dichiarato Valvano in una nota diffusa alla stampa – – mi aspetterei la volontaria disponibilità a svolgere turni di lavoro presso il presidio ospedaliero di Melfi, per dare l’esempio (…) ai suoi collaboratori, per persuaderli a svolgere turni di lavoro presso i presidi periferici quando necessario (…) Invece, ciò che non mi aspetto per la sua delicata funzione svolta è la produzione di una mera attività burocratica che finisce per terrorizzare i collaboratori disponibili».
«La sospensione dei servizi sarebbe un atto gravissimo sul piano deontologico ed etico ma a questo punto aggiungo anche sul piano della responsabilità penale». Così ha concluso Valvano, chiedendo a Bardi e all’assessore alla Salute, Rocco Leone di «spegnere un fuoco perverso (…) di colpo riacceso».

Succinta la replica di Schettini, contattato dal Quotidiano, che ha ammesso la «carenza cronica di pediatri-neonatologi» a Melfi per assicurare turni 24 ore su 24, «che, tuttavia, vengono rispettati, giacché il punto nascite di Melfi è in ordinaria attività».
Quanto alle trasferte nella cittadina federiciana suggeritagli dal primo cittadino Schettini ha ricordato di essere un ginecologo mentre le carenze di personale in questione si concentrano tra pediatri e neonatologi.

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Eugenio Furia

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