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Allarme dei coordinatori degli infermieri dopo i licenziamenti di massa, chiesta la chiusura di reparti o l’accentramento dai poli periferici. Già rinviati due trapianti di midollo, al pronto soccorso 4 addetti in meno
POTENZA – A causa del licenziamento anticipato di 70 infermieri del San Carlo di Potenza, e in attesa del subentro dei neo-assunti a tempo indeterminato, che non verranno “deviati” verso i poli periferici: «la sicurezza delle cure del paziente non può essere garantita».
Lo hanno messo nero su bianco i coordinatori del personale infermieristico dell’azienda ospedaliera regionale, a distanza di meno di tre giorni dall’esplosione del caso degli oltre 100 precari (tra infermieri e operatori socio sanitari) accompagnati alla porta con quasi un mese di anticipo rispetto alla scadenza dei loro contratti, fissata per il 31 dicembre.
Gli ex capisala del San Carlo hanno deciso di uscire allo scoperto non appena si sono materializzate le prime conseguenze dell’improvviso taglio del personale a disposizione, sommato (come raccontato nell’edizione di ieri del Quotidiano del Sud) al blocco degli straordinari, per l’esaurimento dei fondi stanziati a bilancio nell’apposito capitolo di spesa.
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