Francesco Curcio
4 minuti per la letturaMercoledì il Csm deciderà sull’addio del procuratore capo di Potenza, Curcio. A contendergli la nomina c’è il procuratore aggiunto etneo, Puleio
POTENZA – Potrebbe chiudersi mercoledì prossimo, dopo sei anni, il mandato di procuratore capo di Potenza di Francesco Curcio. Con la designazione alla guida della Procura della Repubblica di Catania.
E’ stata fissata per la prossima seduta del plenum del Consiglio superiore della Magistratura, infatti, la decisione sul futuro dell’ufficio inquirente del capoluogo etneo. Dopo 9 mesi di reggenza in seguito al trasferimento dell’ex procuratore Carmelo Zuccaro alla guida della procura generale della Corte d’appello.
Il procuratore potentino, considerato un “papa straniero” capace di risolvere lo stallo venutosi a creare tra candidati siciliani e i loro referenti al Csm, dovrà vedersela proprio con un magistrato “locale”. Vale a dire l’attuale procuratore aggiunto Francesco Giuseppe Puleio, che all’interno della quinta commissione, competente per gli incarichi direttivi, ha trovato il sostegno del consigliere togato indipendente Andrea Mirenda, più due consiglieri laici: Daniela Bianchini di Fratelli d’Italia, ed Ernesto Carbone del laico di Italia viva.
A relazionare sulla bozza di delibera a favore del procuratore aggiunto sarà la leghista Claudia Eccher.
A favore di Curcio, invece, si sono schierati sia la corrente progressista di Area, che quella conservatrice di Magistratura Indipendente, passando per i centristi di Unicost. Oltre al procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo (già procuratore capo di Napoli e capo di gabinetto dell’ex Guardasigilli Andrea Orlando).
Di fatto in commissione hanno votato a sostegno della sua candidatura i consiglieri Antonello Cosentino (Area), Maria Luisa Mazzola (Mi), e Roberto D’Auria (Unicost). E come postulatore della sua causa al plenum è stato indicato un altro consigliere di Area come Maurizio Carbone.
Nella bozza di delibera a favore di Curcio, tra le ragioni di «prevalenza» della sua candidatura, si evidenzia la più recente esperienza direttiva, alla guida della procura di Potenza. Rispetto al quadriennio tra il 2009 e il 2013 in cui Puleio è stato procuratore a Modica.
«Vi è, poi -prosegue la delibera -, la vocazione distrettuale dell’Ufficio (Procura di Potenza) che questi brillantemente dirige, sicché il candidato proposto ha già dimostrato piena idoneità (concreta e non meramente prognostica) all’Ufficio a concorso (del pari distrettuale), risultandone competenze perfettamente aderenti alle esigenze funzionali che animano la presente procedura».
Altro fattore che ha condizionato il giudizio dei commissari a favore del procuratore potentino, poi, è l’esperienza nel contrasto al crimine organizzato. In particolare per l’«ineguagliata estensione temporale (un trentennio)», poi la «pluralità delle esperienze maturate nel settore, avuto riguardo alle diverse realtà territoriali ove lo stesso ha operato (assai eterogenee)», infine la «complementare sperimentazione delle funzioni di coordinamento investigativo nazionale (anche in proficue applicazioni».
A conclusioni diametralmente opposte sono arrivati i sostenitori della candidatura di Puleio, per cui l’attuale procuratore aggiunto avrebbe soprattutto una maggiore esperienza a livello direttivo.
«È indubbio, infatti – si legge nella loro proposta di delibera -, che il dottor Puleio – può vantare l’acquisizione di una maggiore professionalità quanto all’attitudine direttiva considerando la maturazione di un maggior numero di esperienze (semidirettive e direttive; in uffici di piccole/medie dimensioni e in uffici di grandi dimensioni), che si sono protratte, complessivamente, per un periodo di tempo superiore rispetto a quello speso dal dottor Curcio come Procuratore di Potenza».
«Quanto agli incarichi direttivi – prosegue la bozza di delibera -, il dottor Curcio ha rivestito un unico incarico direttivo quale Procuratore di una Procura di piccole/medie dimensioni (Potenza) per circa 5 anni e 3 mesi, che è stato, d’altra parte, il suo punto di partenza nel ruolo organizzativo di un ufficio giudiziario. Non ha mai svolto incarichi semidirettivi, né incarichi direttivi quali facente funzioni».
«Il dottor Puleio, di contro – concludono i suoi sostenitori -, ha ricoperto un incarico formale di Procuratore presso una procura di piccole/medie dimensioni per 4 anni ed ha anche maturato una esperienza in fatto quale Procuratore della Procura di Caltagirone facente funzioni per circa 1 anno».
Infine: «la professionalità del dottor Puleio, quanto alle competenze organizzative, è inoltre arricchita dallo svolgimento in atto delle funzioni semidirettive di Procuratore Aggiunto di una Procura di grandi dimensioni, che assumono, certo, particolare rilevanza ai fini prognostici della scelta del candidato più idoneo a ricoprire il posto a concorso».
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