Angelo Lamboglia
2 minuti per la letturaLAURIA – La giornata di ieri, per il sindaco di Lauria Angelo Lamboglia, è iniziata in un modo profondamente spiacevole in quanto ha sporto denuncia per dei messaggi minacciosi e profondamente ingiuriosi, anche nei confronti della sua famiglia, diffusi attraverso degli “stati” di whatsapp.
«Si tratta di un episodio isolato – ci ha detto lo stesso primo cittadino lauriota, circa un fatto del quale aveva poca voglia di parlare – ma non solo non si era mai verificato prima, ma nemmeno ho mai ricevuto avvisaglie circa la possibilità che potesse accadere qualcosa del genere. Questo soggetto non ce l’ho nemmeno tra i contatti, mi hanno segnalato questo “stato” anche se ne ha pubblicati tre. Purtroppo capita anche questo, credo che la società sia malata e questo episodio ne rappresenta un segnale evidente. Da parte mia non potevo certo transigere e non sporgere denuncia, rispetto a queste parole così minacciose e ingiuriose».
A comunicare quanto successo era stato proprio Lamboglia dalla sua pagina Facebook, da dove ha informato della decisione di sporgere denuncia per diffamazione. Il primo cittadino lauriota ha anche pubblicato uno degli stati, contenente, appunto, gravi e non riportabili offese anche nei confronti della madre, insieme con le frasi «ti distruggo con le mie mani» e «vattene, Lauria non ti vuole». «Mi sono recato – ha scritto il sindaco sul suo profilo – alla locale stazione dei carabinieri per denunciare chi, tramite lo stato whatsapp, ha usato parole irripetibili che diffamano la mia persona e quella di mia madre.
Fermo restando la legittima critica sull’operato di ognuno – si legge ancora nel post – quanto scritto, oltre ad essere inqualificabile, dipinge un clima surreale che non può e non deve riguardare una società civile. Continuerò ad operare con l’impegno di sempre e non saranno certo questi atteggiamenti a fermare un’azione di cui sono convinto e in cui credo. Nel rispetto della democrazia saranno, come sempre, i cittadini a giudicare mediante lo strumento del voto».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA