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L’azienda non ha dato certezze sulle nuove produzioni, Cisl, Uil, Fismic e Ugl proclamano per lunedì otto ore di sciopero per Stellantis e l’indotto
POTENZA – Otto ore di sciopero su tutti i turni di lavoro per tutte le aziende dell’automotive della provincia di Potenza con presidio dei lavoratori all’ingresso B dello stabilimento Stellantis a Melfi, a partire dalle ore 10.00 di lunedì 18 settembre. E’ quanto deciso da Fim, Uilm, Fismic e Uglm di Basilicata al termine dell’incontro di ieri con la direzione aziendale Stellantis.
Una protesta alla quale ha subito aderito anche la Fiom Cgil, malgrado fosse stata esclusa dall’incontro con l’azienda
Riguardo al tema dei modelli auto, spiegano Fim, Uilm, Fismic e Uglm in una nota, «l’azienda ha riconfermato i nuovi 4 modelli con il primo che sarà assemblato dal pilotino nel mese di ottobre 2023, mentre sul nome dei modelli e sul quinto modello non può dare ulteriori aggiornamenti perché ancora in attesa della definizione dell’accordo nazionale tra il governo italiano e Stellantis.
Su questo tema siamo totalmente insoddisfatti – hanno sottolineato i sindacati -; al netto delle posizioni di parte, gli accordi da noi sottoscritti non possono essere oggetto di continui rinvii per responsabilità del Governo, della Regione e della stessa Stellantis creando confusione e allarmismi che vanno a snaturare gli accordi da noi sottoscritti con fatica, responsabilità e sacrificio. Pertanto non c’è più tempo da perdere. È fondamentale e non più procrastinabile un incontro sul merito circa la realizzazione di un patto con un progetto regionale sull’auto che deve essere in grado di tutelare il lavoro e i lavoratori».
Fim, Uilm, Fismic e Uglm fanno sapere che «dalla prossima settimana partono gli incontri ad oltranza per definire la nuova organizzazione con i numeri dei posizionati giusti per lavorare con un accordo condiviso senza forzature che porteranno allo scontro. E su questo tema abbiamo ribadito che gli incontri di merito partiranno con una posizione sindacale chiara, ovvero che non bisogna più aumentare i carichi di lavoro ma bisogna rispettare l’ergonomia e la sicurezza.
Sulle trasferte – ha aggiunto -, abbiamo definito le soluzioni alle problematiche emerse, che sono tantissime e per questo da lunedì ci sarà una struttura dedicata di 20 persone che chiuderà tutto il pregresso e garantirà le chiusure mensili e gli accrediti mensili dei lavoratori. Inoltre sarà rafforzata la struttura aziendale presente su Pomigliano. Abbiamo definito che ci saranno dei referenti delle organizzazioni sindacali di Melfi, che saranno dedicati alle problematiche puntuali dei lavoratori in trasferta su Pomigliano, recandosi direttamente in loco al fine di recepire ed accelerare le risposte per i lavoratori con un confronto immediato sul sito di Pomigliano.
Pertanto – hanno concluso Fim, Uilm, Fismic e Uglm-, riteniamo che, per quanto concerne il punto sugli investimenti e sulle mancate risposte relative alle future cinque vetture che per noi sono realtà, il tempo di ulteriori richieste di incontro è finito. Per i cittadini, i lavoratori di Stellantis e dell’indotto c’è bisogno di risposte immediate».
«Dopo gli scioperi della sola Fiom – ha scritto a sua volta in una nota la Fiom Cgil – la dichiarazione anche degli altri aumenta i rapporti di forza per una trattativa unitaria con azienda e istituzioni. Non è il momento della competizione tra sindacati ma di un’unica bandiera per la dignità dei lavoratori. Uniamo le iniziative di sciopero per dare forza ai lavoratori. Per questo la Fiom Cgil Basilicata dichiara per il 18 settembre otto ore di sciopero allo stabilimento Stellantis di Melfi e dell’indotto e su tutte le aziende automotive. La situazione è diventata insostenibile anche a seguito delle scelte scellerate dell’azienda di continuare con gli incentivi all’esodo e le trasferte senza che ve ne siano le condizioni».
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