Il cantiere luogo dell'incidente
3 minuti per la letturaDonato De Luca, 56 anni, muore in seguito ad una caduta dall’impalcatura della chiesa in costruzione a Oppido Lucano l’operaio forse colpito da una lamiera spostata dal vento
OPPIDO LUCANO – Donato De Luca aveva 57 anni. E anche lui ieri non è tornato a casa. Aveva una figlia, 20 anni, una moglie persa appena sei mesi fa. Lavorava su un cantiere, un regolare contratto di lavoro con la ditta che si occupa in subappalto dei lavori di realizzazione del nuovo complesso parrocchiale. Da capire perché fosse ieri sull’impalcatura, a circa due metri di altezza. Un cantiere “comodo”, vicino casa, nella sua Oppido.
Stava lavorando alla costruzione della nuova chiesa, quella dedicata ai santi Pietro e Paolo in via Roma. Cosa sia accaduto starà alle indagini dei carabinieri stabilirlo con certezza. Quello che è certo è che, intorno alle 9, la vita di Donato De Luca si è fermata all’improvviso in pochi attimi.
Un malore forse. Oppure – questa sembra l’ipotesi più probabile – una lamiera spostata dal vento, che gli ha fatto perdere l’equilibrio. Era forte il vento ieri mattina. E sarebbe stato questo a causare la caduta dall’impalcatura e lo schianto al suolo. Pochi secondi. Quelli nei quali si dice che si riveda tutta la propria vita. Pochi secondi nei quali Donato forse ha solo pensato a dire addio alla figlia che, in pochi mesi, si ritrova senza entrambi i genitori. Lei ha saputo della morte del padre al Comune, dove sta facendo il servizio civile.
CADE DA UNA IMPALCATURA A OPPIDO LUCANO, MUORE OPERAIO 56ENNE
I soccorsi sono stati allertati immediatamente, si è tentato di salvare quella vita. Ma non c’è stato molto da fare, Donato De Luca è morto lì, davanti al cantiere di quella nuova chiesa.
L’ennesima vittima sul lavoro. E purtroppo neanche l’ultima, perché a poche ore di distanza, a Lograto, in provincia di Brescia, un operaio di 46 anni, è rimasto schiacciato da una lastra d’acciaio che si staccata da un carroponte.
L’Inail riporta che i primi due mesi del 2024 sono stati caratterizzati da un aumento del 7,2% rispetto a gennaio-febbraio 2023: sono infatti 92.711 gli incidenti di questo anno. Un altro dato allarmante è l’aumento della mortalità: sono 119 nel bimestre del 2024, 19 in più rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. E poi c’è il dato anagrafico: sembra infatti che siano i lavoratori più anziani quelli colpiti, in particolare gli ultrasessantenni. Oltre all’età, un ulteriore elemento è il settore più colpito da incidenti mortali: quello delle costruzioni, quello nel quale anche De Luca operava.
La salma dell’uomo è stata trasportata al San Carlo di Potenza, dove sarà effettuata l’autopsia, mentre i carabinieri della stazione di Oppido Lucano e della Compagnia di Acerenza hanno effettuato rilievi, sentito i testimoni. Il cantiere per ora è sotto sequestro, bisognerà capire bene cosa è accaduto, mettere “le carte a posto” per il dopo, per i familiari della vittima che vorranno capire cosa ha portato via il loro caro.
E Donato diventerà l’ennesimo numero in un elenco che ogni giorno deve essere aggiornato. E solo chi lo ha amato ricorderà il rumore della sua risata e il tempo trascorso insieme. Gli altri passeranno all’ennesima vittima e torneranno a chiedere più sicurezza sul lavoro, più formazione. Ogni volta. Senza che poi, nella realtà, nulla cambi. Il lavoro resta precario, il lavoro resta un pericolo, il lavoro te lo devi tenere anche quando salire su un’impalcatura diventa sempre più faticoso. Il lavoro nobilita, si dice. Anche se a volte uccide.
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