Mauro Di Giacomo
3 minuti per la letturaLAVELLO – E’ originario di Lavello Mauro Di Giacomo, il 63enne fisioterapista ucciso lunedì sera a Bari, intorno alle 20.30, a pochi metri dalla sua casa in via Tauro, nel quartiere Poggiofranco.
Un omicidio su cui si sta indagando a 360° e che ha lasciato tutti attoniti per la ferocia ma soprattutto perché, al momento, sembra un delitto incomprensibile, essendo ignoto agli inquirenti il movente dell’omicidio. L’uomo, secondo quanto accertato dai poliziotti della squadra mobile, aveva appena parcheggiato la sua auto davanti al condominio in cui viveva, nel piazzale antistante la scuola elementare Tauro, ed era sceso portando con sé alcune buste della spesa.
Qui – secondo alcuni testimoni – avrebbe avuto una breve lite con il suo assassino, che lo avrebbe ucciso con almeno sei colpi di pistola prima di allontanarsi, forse a bordo di un’auto. Nella zona non ci sono telecamere né sembra ci siano testimoni oculari del delitto, ma i residenti del quartiere, considerato tra i più tranquilli di Bari, hanno sentito le urla e gli spari.
A chiamare i soccorsi sarebbe stato uno dei residenti, che ha udito i colpi e le urla della vittima, ma non ci sarebbero testimoni oculari del delitto. Sul posto, oltre al 118, il cui intervento si è rivelato purtroppo inutile, sono giunti gli agenti della Squadra mobile di Bari, il personale della Scientifica e il pm di turno, Matteo Soave.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, l’assassino forse stava aspettando la vittima sotto casa e dopo aver sparato sarebbe fuggito in auto. Stando a quanto riferito agli investigatori da un collega dello studio privato dove lavorava la vittima, qualche giorno fa era arrivata una lettera anonima a Mauro di Giacomo. L’uomo è stato ucciso da 7 colpi di arma da fuoco sparati alle spalle.
Al momento si stanno acquisendo tutti i possibili elementi rinvenienti dalle telecamere della zona e i tabulati telefonici.
E si indaga soprattutto nella vita privata del fisioterapista.
L’ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti è quella di una vendetta personale. E questa sembra al momento la tesi più accreditata, al momento è esclusa la pista della criminalità organizzata.
Sul cui corpo dell’uomo – come accade in questi casi – è stata disposta l’autopsia. E si spera che da questa possa emergere qualche altro elemento utile alle indagini.
Tanti i messaggi di incredulità e cordoglio per la morte di Di Giacomo, professionista molto conosciuto e stimato. Tra questi, la nota dell’Ordine dei Fisioterapisti: «La notizia dell’omicidio del nostro caro collega dott. Mauro Di Giacomo – afferma la presidente Gialia Berloco – ci lascia sgomenti e sconcertati. Professionista instancabile e con un profondo spirito di servizio anche come docente, ha contribuito a forgiare studenti che oggi sono abili fisioterapisti». Vicinanza viene espressa alla moglie, Angela Polito, anche lei fisioterapista.
E ha voluto ricordare il padre su Instagram anche il figlio: «E’ assurdo perdere la vita così. E’ assurdo che basti un attimo per togliere un marito a sua moglie o un padre ai suoi figli. E’ assurdo tutto ciò», scrive Luca Di Giacomo.
«Caro papà – aggiunge – io ti saluto e ti ringrazio per essermi stato sempre vicino. Adesso sta a me diventare uomo, e lo diventerò perché sarai sempre con me. Ciao papà».
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