Arianna Tetta
3 minuti per la letturaMELFI (POTENZA) – Era arrivata dalla provincia di Potenza, da Melfi, per lavorare come collaboratrice nelle scuole di Rimini, Arianna Tetta, la 37enne deceduta ieri nell’incendio del residence il “Capodoglio” di San Giuliano. I soccorritori dei vigili del fioco l’hanno trovata rannicchiata nella doccia, priva di sensi. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla, era già deceduta per aver respirato troppo fumo.
Nella notte tra lunedì e martedì, verso l’una, un vasto incendio, partito probabilmente dalla stanza della 37enne, la 516, ha coinvolto il secondo e il terzo piano della struttura, tanto che gli occupanti delle camere immediatamente sopra quella di Arianna, si sono salvati solo uscendo sul balcone. Si tratta di due uomini, un bolognese di 46 anni e un 31enne di Macerata. Entrambi soccorsi dai vigili del fuoco con l’auto scala e trasportati in ospedale dal 118 dove hanno passato la notte.
Appena scattato l’allarme, i primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della polizia e il proprietario dello stabile che hanno evacuato 6 persone dai piani interessati dal fumo. Sono stati però i vigili del fuoco a trovare il corpo di Arianna e a trarre in salvo di due uomini al terzo piano. Secondo le schede di presenze al momento dell’incendio erano 12 le persone ospitate nel residence: 9 presenti e tre fuori dallo stabile al momento dell’incendio. Il secondo e il terzo piano del residence sono stati dichiarati inagibili per i danni da fumo e fiamme. Sotto sequestro invece la camera 516 da dove presumibilmente è partito il fuoco e dove Arianna è deceduta.
Sulle cause dell’incendio bisognerà aspettare le conclusioni delle indagini scientifiche. I primi sopralluoghi sono stati effettuati dai vigili del fuoco e dalla scientifica della polizia, ma per essere certi di cosa è accaduto poco dopo la mezzanotte nella stanza che ha innescato l’incendio bisognerà attendere la squadra speciale dei vigili del fuoco da Bologna.
Al momento le ipotesi sono di incendio accidentale, forse una sigaretta non spenta caduta sulla coperta del letto. Quello che appare abbastanza certo è che sia partito dalla camera da letto, visto che la stanze del residence hanno due vani. Da lì la giovane donna, che si era forse già addormentata, è stata svegliata dal calore e avendo visto le fiamme, d’istinto si è diretta verso la doccia, senza però neanche riuscire ad aprire l’acqua. Si è rannicchiata nella speranza di non essere lambita dal fuoco protetta dalle mattonelle del bagno, ma il fumo inalato le ha fatto perdere i sensi senza darle la possibilità di chiedere aiuto. Gli inquilini del terzo piano, nonostante il calore e il fumo, sono riusciti a mettersi in in salvo uscendo sul balcone da dove hanno atteso la scale dei vigili dei vigili del fuoco. Il proprietario dell’immobile ha messo a disposizione degli ospiti evacuati, quasi tutti lavoratori di fuori provincia, le camere di un altro residence di sua proprietà.
Anche Arianna Tetta era una lavoratrice saltuaria, che con contratti a tempo aveva, almeno dal 2018, lavorato nelle scuole riminesi come personale Ata. Era stata a Rimini infatti dal febbraio a giugno e poi era tornata con l’apertura delle scuole a settembre da quando aveva preso servizio al plesso scolastico “Decio Raggi” di San Giuliano, a due passi dal residence dove ha trovato la morte.
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