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L’intervento della Polizia penitenziaria del carcere minorile di Potenza ha evitato che il tentativo di rivolta di tre detenuti stranieri degenerasse

POTENZA – Rivolta carceraria sedata, nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 4 dicembre, all’interno del carcere minorile di Potenza. L’intervento della Polizia penitenziaria, coordinato dal Comandante di reparto e altro personale libero dal servizio intervenuto da casa, ha evitato che un tentativo di rivolta di tre detenuti stranieri degenerasse.

I tre detenuti hanno completamente messo a soqquadro il carcere minorile, barricandosi poi all’interno delle celle. Nel porre in atto la protesta ed il danneggiamento, i detenuti hanno provato ad aizzare altri reclusi affinché emulassero i loro comportamenti, senza tuttavia raccogliere adesioni. Il personale è intervenuto in forza e due agenti sono stati aggrediti con una prognosi che va dai tre giorni ai sette giorni.

«La Polizia penitenziaria – dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria (Osapp) – ancora una volta ha mostrato eccezionale professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati e ci si augura che chi di dovere sappia riconoscere adeguatamente il merito al personale intervenuto. Il problema del carcere minorile di Potenza – prosegue Beneduci – è quello che non può assolutamente accogliere detenuti con problemi psichiatrici in considerazione del fatto che è completamente assente un servizio psichiatrico quotidiano tanto che lo psichiatra (unico titolato) interverrebbe ogni quindici giorni per poco più di un’ora».

Si legge infine: «Questa situazione, oltre a essere ingestibile e intollerabile, non può più tardare la messa in atto di un energico e concreto intervento da parte dei vertici del Dipartimento Giustizia minorile e di comunità, che è ampiamente al corrente che detenuti con simili patologie non possono essere accolti nel carcere minorile lucano».

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