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POTENZA – La campanella suona alle 8. C’è chi smonta, dopo 12 ore di fatica, sempre di corsa tra un allarme e l’altro. E c’è inizia la sua giornata, mettendo in conto che le successive 12 ore non saranno proprio una passeggiata.
Una giornata come tante nella caserma dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Potenza.
Il turno inizia con i controlli: la giornata sarà impegnativa e non si può correre il rischio che un mezzo si fermi o un estintore non funzioni, quindi la prima operazione da fare è mettere in moto tutti i mezzi, provare se funzionano le sirene, se c’è aria nelle bombole, se tutti i mezzi hanno l’attrezzatura a posto, ben funzionante.
Non c’è molto tempo per provare: al primo piano c’è la sala operativa. I cittadini chiamano per qualunque cosa: nidi di insetti, chiavi dimenticate in casa, auto che prendono fuoco. E, ovviamente, in questa caldissima estate, incendi. Dopo neppure mezzora da quel cambio turno esce la prima squadra.
«Ogni gruppo – spiega il caposquadra, Gianfranco Salbini – deve uscire completo, con cinque elementi. Capita che arrivi la squadra al completo anche per il salvataggio del gattino e ci sentiamo dire “tutte queste persone per un gattino”. Ma la squadra deve essere completa perché le chiamate sono continue e se c’è un’emergenza subito dopo, deve essere in grado di poter operare in sicurezza anche per cose più serie».
Ci vorrebbe l’organizzazione precisa e puntuale dei Vigili del fuoco in ogni occasione: sono perfettamente autonomi, in grado anche di riempire le bombole dell’aria. Ma soprattutto, sono in grado di confrontarsi dopo le grosse operazioni, per capire cosa può essere migliorato e cosa invece funziona. E ci si riorganizza, se necessario.
Per questo, negli anni, sono diventati un fondamentale punto di riferimento per tutti i cittadini.
E l’organizzazione – questo è fondamentale – non è locale, ma nazionale.
«Se c’è il turno A a Potenza, si troverà il turno A anche nel resto d’Italia. Questo perché, nel caso di grandi eventi, è necessario che si muovano squadre da tutto il territorio. E sapere quali elementi ci sono precisamente a disposizione permette un coordinamento senza intoppi. Anche perché in quei casi si deve partire anche nel giro di mezzora».
E’ successo per i terremoti del Centro Italia, per esempio. E loro arrivano attrezzati di tutto punto, con il loro Modulo di supporto logistico (Msl): delle tende attrezzate anche con le docce. Attorno a loro possono esserci solo macerie, ma quando arrivano tutto è perfettamente pronto per essere di supporto reale a chi si va ad aiutare.
E’ una giornata come tante, ma i Vigili del fuoco ci sono sempre. La sirena si riaccende e si riparte. Sperando di riuscire a domare l’incendio o a salvare il gattino.
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