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Gli studenti in piazza a Potenza insieme a Filomena Iemma, madre di Elisa, Gildo Claps e due degli attori della serie tv

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Una manifestazione di affetto e vicinanza, a Potenza, per esprimere solidarietà alla famiglia di Elisa Claps

POTENZA- Dopo i tanti schiaffi presi dall’indifferenza, dai silenzi, dalle offese, anche indirette, che hanno aggiunto dolore al dolore, la famiglia Claps ieri è stata abbracciata da una folla di studenti. Non è stata quella di ieri la prima manifestazione di affetto e vicinanza organizzata a Potenza per esprimere solidarietà a chi per un “tempo infinito” ha dovuto lottare per ottenere un po’ di verità e giustizia. Quella di ieri, però, come hanno sottolineato gli organizzatori, ha voluto «aprire una pagina nuova di verità, serenità e sensibilizzazione verso i temi della giustizia, lotta al femminicidio ed alla violenza per portare un messaggio di speranza e giustizia».

Su iniziativa della Consulta provinciale degli studenti di Potenza migliaia di giovani da tutta la provincia, si sono riuniti in corteo “Tutti per Elisa”. Partiti da piazza Zara hanno attraversato alcune delle vie principali del capoluogo di regione fino ad arrivare davanti alla chiesa della Ss Trinità, in via Pretoria, dove la sedicenne potentina fu uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993 e dove fu ritrovata dopo 17 anni dalla sua scomparsa, il 17 marzo del 2010, nel sottotetto della chiesa.

Prima di arrivare davanti alla Ss Trinità, riaperta tra le polemiche lo scorso mese di agosto, il corteo si è fermato in via Mazzini sotto casa della famiglia Claps dove la mamma di Elisa, Filomena Iemma, li ha aspettati. A lei è stato dedicato uno degli striscioni in testa al corteo: “Noi chiediamo scusa a mamma Filomena”. Una frase che punta dritto alle coscienze di chi, invece, non ha saputo o voluto chiedere scusa.

E dopo aver percorso la stessa strada, tante volte percorsa anche da Elisa, il corteo si è fermato per il primo momento di ricordo. «Non mi sarei mai aspettata -ha detto Filomena Iemma- di vedere tutta questa gente. Grazie ragazzi. Non ci sono parole per ringraziare tutti voi, tutti coloro che ci sono stati vicini e anche chi non è stato vicino a noi». La mamma di Elisa ha voluto anche sottolineare: «Non dovete voi chiedere scusa».

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Per lei «dopo 30 anni di sacrificio e dolore vedere tutta questa gente per Elisa» è stato «un onore. Il nostro -ha spiegato- è stato un cammino veramente doloroso. Il mio cuore è per Elisa. Mi auguro che non capiti mai ad altri quello che è accaduto a noi. Grazie ragazzi – ha detto ai manifestanti – vi vorrei abbracciare tutti». Sotto casa della famiglia Claps poi è stata ascoltata la canzone preferita da Elisa: “Strada facendo” di Claudio Baglioni.

Mamma Filomena, poi, commossa ha lasciato volare in cielo un palloncino bianco per raggiungere Elisa «ovunque lei sia».
Insieme ai giovani ed ai tanti cittadini unitisi al corteo, colorato dalle tante bandiere dell’associazione “Libera”, il fratello di Elisa Gildo ed anche i due attori protagonisti della fiction Rai “Per Elisa – il caso Claps” Gianmarco Saurino e Giacomo Giorgio che hanno interpretati rispettivamente Gildo e Luciano Claps. Sono stati questi ultimi, insieme ai rappresentanti degli studenti, a liberare in cielo 16 palloncini bianchi tanti quanti gli anni di Elisa, davanti alla Trinità, ultima tappa del corteo.

«A dispetto del mese della pioggia -ha detto Gildo Claps rivolgendosi ai tanti partecipanti all’iniziativa- questa è la primavera di Potenza. Ragazzi, mi state restituendo la battaglia di questi 30 anni, il dolore e l’amarezza. All’epoca in cui Elisa è scomparsa non eravate ancora nati. Vedervi così tanti, ricordare Elisa con questo amore e affetto è straordinario».

Gildo Claps ha, poi, aggiunto: «quello di cui vi ringrazio di più è percepire, dopo 30 anni, la consapevolezza che finalmente questa città fa i conti con questa storia. Oggi nessuno può dire “non sapevo”. La famiglia Claps non è un nemico in questa città. Vogliamo solo che questa ferita venga ricucita nella città ma è necessaria la consapevolezza e non la rimozione di quello che è successo. Serve la capacità di dire “abbiamo sbagliato”.

Tutti sbagliamo. Perché non dire – ha aggiunto – che ci sono uomini, anche di chiesa, che hanno sbagliato in questa storia? e che purtroppo hanno ritardato il ritrovamento; e soprattutto, dopo il ritrovamento, hanno continuato a mentire? Noi non stiamo facendo una crociata contro la Chiesa cattolica. E’ arrivato il momento di fare i conti con questa storia. Lo si deve al sorriso di Elisa e alle amarezze che la sua memoria ha dovuto subire in questi anni».

«E’ bellissimo -ha continuato- vedere una piazza pacifica e anche domenica scorsa lo è stata, anche se c’era tanta rabbia. Ci sono stati comportamenti che hanno anche sollecitato la rabbia. Ma c’erano tante famiglie, c’erano bambini. Non c’erano facinorosi e nessuno è stato in qualche misura aggredito come qualcuno potrebbe aver fatto passare»
«Questa manifestazione – ha spiegato il presidente della Consulta Studentesca, Simone Carcuro – è promossa in ricordo di Elisa, con la volontà di testimoniare l’affetto e il sostegno alla sua famiglia nel tenere viva la memoria della studentessa nella loro richiesta continua e coraggiosa di giustizia e verità sul caso, avvolto tutt’ora da inquietanti ombre e circostanze non del tutto chiarite».

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