Operai al lavoro a Potenza per riparare una condotta idrica
3 minuti per la letturaPOTENZA – Acquedotto lucano sigla un “Patto per l’acqua” con Utilitalia. Un’iniziativa con l’obiettivo di «fare squadra e mettere al servizio dell’Italia competenze e capacità industriali». Utilitalia è la federazione che raggruppa le eccellenze dell’industria idrica italiana – spiega una nota di Acquedotto lucano -e rappresenta i gestori che forniscono i servizi idrici all’80 per cento della popolazione.
Il “Patto per l’acqua”, avviato in un contesto di crisi aggravato dagli effetti dei cambiamenti climatici, punta a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide. Le prime imprese ad aver siglato il “Patto” sono: A2A, Acinque, Acqua Novara Vco, Acque di Caltanissetta, Acquedotto Lucano, Acquedotto Pugliese, Amap, Ascopiave, Gruppo Cap, Cva, Hera, Iren, Mm, Nuove Acque, Publiacqua, Romagna Acque, Savl, Sicilia Acque, Smat, Suez, Gruppo Tea, Talete Spa e Viveracqua.
«Le aziende che hanno operato e reso possibile la crescita del comparto in questi anni – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – si impegnano a fare un passo avanti per garantire investimenti adeguati alle sfide del climate change e chiedono al Governo di accompagnare questo percorso, fondamentale affinché anche i territori senza gestore integrato possano crescere».
In Italia dal 2012 ad oggi gli investimenti nel settore sono aumentati del 227 per cento, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 56 euro medi per abitante. Ma il gap con la media europea di 82 euro annui per abitante (che sale fino a 100 euro nel Paesi più virtuosi) resta ampio, soprattutto nei territori nei quali non operano soggetti industriali: nelle gestioni comunali in economia, che interessano ancora 1.519 Comuni e 8 milioni di cittadini, si continuano a investire mediamente solo 8 euro l’anno.
In questo quadro, Utilitalia e le aziende associate evidenziano che, per poter dispiegare la piena efficacia del Patto, all’impegno delle imprese vanno affiancate quattro azioni di riforma tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.
«L’impegno di Acquedotto lucano è volto alla produzione di energie rinnovabile per ridurre i costi energetici, al miglioramento delle infrastrutture attraverso investimenti importanti e decisivi sul territorio gestito anche cogliendo le opportunità messe a disposizione dai bandi Pnrr – spiega l’amministratore di Acquedotto lucano, Alfonso Andreatta -. I cambiamenti climatici, che stanno alterando le disponibilità rispetto la storica abbondanza di acque superficiali e di fonti, inducono ad intensificare gli sforzi per preservare la preziosa risorsa. Grazie ai fondi del Pnrr – prosegue Andretta – gli interventi non andranno a gravare sulle bollette degli utenti, migliorando allo stesso tempo l’efficienza del servizio con minori sprechi».
L’amministratore di Acquedotto lucano evidenzia che «il programma di riduzione delle perdite è ambizioso e ha l’obiettivo dichiarato di abbattere l’attuale volume idrico annuo disperso dalle reti idriche su gran parte del territorio. Il progetto prevede interventi di mappatura e georeferenziazione della rete, modellazione idraulica, campagne di ricerca perdite attiva, distrettualizzazione e riduzione della pressione in eccesso, lavori di sostituzione sulle reti e un importante ampliamento delle tecnologie per il controllo e il monitoraggio delle reti come, ad esempio, l’installazione di moderni sistemi di telelettura e la digitalizzazione avanzata della rete di distribuzione. I primi interventi – conclude Andretta – riguarderanno 42 comuni, dove sono concentrate le maggiori perdite, per un totale di oltre 3.200 chilometri di condotte e circa 200 mila abitanti».
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