Il Comune di Potenza
4 minuti per la letturaPOTENZA – Va verso l’archiviazione il processo nato dall’inchiesta sul dissesto di bilancio dichiarato nel 2014 dal Comune di Potenza e la lobby lucana del trasporto pubblico. E’ quanto emerso, ieri, dall’ultima udienza del dibattimento in corso davanti al Tribunale del capoluogo nei confronti di 17 persone. Inclusi due ex presidenti del Consiglio regionale, Franco Mollica e Vito Santarsiero (già sindaco di Potenza), l’ex assessore comunale alle Attività produttive della giunta De Luca, Carmen Celi, l’ex segretario dalla Fit Cisl Carlo Costa e il presidente del Cotrab Giulio Ferrara. Ma anche diversi imprenditori attivi nel ramo della pulizie come Nicola Aulella, il responsabile della Romeo gestioni spa, Riccardo Capuano, il referente di zona della coop Ariete, Vito Manzari, più un funzionario del Comune, Mario Giugliano, e l’ex segretario comunale Giovanni Moscatiello.
A evidenziare il decorso dei termini di prescrizione è stato lo stesso pubblico ministero presente in udienza, Giampaolo Robustella, dopo che il tema era stato sollevato, nella scorsa udienza, dal difensore di Santarsiero, l’avvocato Leonardo Pace. Stando ai calcoli sviluppati dal pm, quindi, resterebbe in piedi un singolo capo d’imputazione per corruzione a carico del funzionario comunale Giugliano, e il titolare di Facility srl, Auletta. Per un presunto scambio di utilità consumatosi nel 2015, quando il primo avrebbe fornito al secondo «dati utili» per l’elaborazione di un’offerta per l’appalto sulla gestione dell’impiantistica del Palazzo di giustizia di Potenza, in cambio dell’esclusione dalla procedure di licenziamento di alcuni dipendenti del secondo, raccomandati dal primo. Preso atto della richiesta del pm il collegio presieduto da Valentina Rossi ha rinviato l’udienza al 20 marzo per poter sviluppare a sua volta i calcoli sul decorso dei termini per l’estinzione dei reati contestati, e pronunciarsi al riguardo.
Le indagini condotte da Finanza, Polizia municipale e carabinieri erano partite nel 2014 dalle presunte cause del dissesto finanziario del Comune di Potenza, dichiarato dall’amministrazione guidata dal sindaco Dario De Luca poco dopo il suo insediamento, a fronte di un disavanzo di oltre 10milioni di euro su un bilancio di poco più un centinaio complessivi, ereditato dalla giunta Santarsiero. Di qui le accuse che vanno dalla truffa ai danni del Comune di Potenza alla turbativa d’asta, passando per la corruzione, il falso in atto pubblico e la bancarotta che ha portato al dissesto. Gli investigatori hanno preso di mira, in particolare, le pulizie degli immobili comunali, un appalto da quasi 2 milioni di euro all’anno, e il servizio di trasporto pubblico locale, arrivato a costare, durante la gestione del Cotrab, oltre 13 milioni di euro all’anno.
Giugliano, secondo l’accusa, avrebbe favorito, in vario modo, le ditte che si sono avvicendate nella gestione del servizio pulizie: prima la coop Ariete e poi la Facility srl di Auletta, subentrata come subappaltatrice della Romeo Gestioni quando il Comune ha aderito alla convenzione Consip. Stando a quanto emerso dagli accertamenti effettuati, il funzionario avrebbe “abbuonato” alla Ariete, dal 2008 al 2014, qualcosa come 121mila ore di lavoro mai effettuate, in impianti di proprietà comunale chiusi per festività o dismessi, regalandole qualcosa come 1.800.000 euro di compensi non dovuti. In cambio, al momento della consegna del cantiere alla Facility, Giugliano avrebbe ottenuto dalla coop un robottino per la pulizia delle piscine del valore di alcune migliaia di euro, impiegato in un impianto fuori città dove teneva corsi di nuoto.
Il secondo filone delle indagini ha preso di mira, invece, i rapporti del Comune con il Cotrab, e tra questo e la Regione. L’ex assessore regionale alle Infrastrutture Mollica, in particolare, è stato accusato di turbativa di gara per aver procurato al suo presidente, Ferrara, il disciplinare del bando per il servizio sostitutivo del trasporto ferroviario, già predisposto dalla Stazione unica appaltante ma non ancora pubblicato. Per gli inquirenti, infatti, si trattava di un documento riservato e il fatto di consegnarlo in anteprima a Ferrara lo avrebbe avvantaggiato ingiustamente, propiziando l’aggiudicazione della gara al Cotrab, come è poi avvenuto. Santarsiero, invece, è stato accusato di aver interferito assieme a Mollica, Ferrara e Costa nell’aggiudicazione della gara per il trasporto pubblico locale di Potenza alla Trotta bus, nel 2015. Mentre Celi avrebbe agevolato Auletta rivelandogli le «strategie» dell’amministrazione sulla gara per la manutenzione degli impianti del Palazzo di giustizia.
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