Girolamo Cicinati
3 minuti per la letturaTruffe in tribunale, ci sarebbe anche un giudice tra i referenti delle vittime del dirigente del Palazzo di giustizia di Potenza Girolamo Cicinati
POTENZA – I cittadini gabbati dal dirigente del Tribunale di Potenza Girolamo Cicinati, con la promessa di un posto di lavoro al Ministero della giustizia, avrebbero avuto anche un altro referente nell’ambiente. Un «giudice», stando alla loro viva voce intercettata a fine maggio, di nome «Notari», che gli inquirenti della procura del capoluogo lucano, a distanza di 5 mesi, starebbero ancora cercando di individuare.
C’è anche questo giallo su un misterioso magistrato nelle pieghe dell’inchiesta venuta alla luce mercoledì con l’arresto dello stesso Cicinati, da settembre in servizio all’ispettorato del Ministero di giustizia, per le accuse di falso, calunnia, depistaggio e truffa. Per aver intascato circa 8mila euro da una quindicina di aspiranti ausiliari giudiziari residenti a Eboli, come lui, e nei paesi vicini come Battipaglia e Altavilla silentina.
TRUFFE AL TRIBUNALE DI POTENZA, LE VITTIME CHE CITANO IL “GIUDICE”
A farne menzione sono state, in particolare, due delle presunte vittime del dirigente infedele, che dopo aver iniziato a dubitare delle parole di Cicinati, conoscendo le precarie condizioni di salute di una terza vittima, avrebbero voluto suggerire a quest’ultima di rivolgersi direttamente alla toga. «Lui – questo il dialogo intercettato dagli investigatori della polizia e trascritto nell’ordinanza di arresti eseguita mercoledì – deve andare da Notari, Maurizio, tanto se Notari gli vuole bene, gli dice: “dottò, io ho questo problema, questo lavoro non o posso fare più, ma questa cosa che mi avete detto a febbraio, visto che io a questo non riesco a credere, potete eh”.».
Stando a un’intercettazione di una settimana dopo parrebbe che quel suggerimento sia stato effettivamente recepito. Di fatto la terza vittima comunica «che il giudice (non individuato), gli ha mandato un messaggio contenente informazioni sull’assunzione». Dopo qualche giorno ancora, però, sarebbe iniziata a circolare la voce di possibili convocazioni da parte degli investigatori. A quel punto suggerito e suggeritore si sarebbero accordati «per temporeggiare» in attesa di una non meglio precisata «risposta del giudice».
Di qui le conclusioni del gup Salvatore Pignata, nonostante le dichiarazioni rese dalle medesime persone a seguito delle convocazioni preannunciate.
LE INFORMAZIONI PRESENTI NELLE INTERCETTAZIONI E NEI VERBALI
Dichiarazioni tendenti ad attribuire le responsabilità per l’accaduto al solo Cicinati, anche se negli stralci dei verbali riportati nell’ordinanza non è dato leggere domande specifiche riguardo a giudici o a «Notari» di sorta.
«Le sintesi delle conversazioni sopra riportate, hanno confermato il quadro delle precedenti trascrizioni. Aggiungendo alcuni particolari di rilievo, tra i quali la somma versata per lo “pseudo concorso” (di cui viene indicata anche la data) di cui parlano apertamente – omissis – e – omissis -. La consapevolezza, sempre più evidente, in capo a tutti i partecipanti di essere truffati dall’indagato. L’interessamento, per quanto riguarda l’assunzione del – omissis -, di una terza persona indicata quale giudice (tale Notari, probabilmente di Salerno), in corso di individuazione».
L’identificazione di questo misterioso magistrato «Notari» potrebbe comportare, ad ogni buon conto, il trasferimento dell’inchiesta da Potenza alla sede competente per le indagini nei suoi confronti. Per i magistrati in servizio nel distretto giudiziario di Salerno, infatti, è prevista la competenza esclusiva della procura di Napoli. Mentre per quelli in servizio a Potenza la competenza spetta ai pm di Catanzaro. Attualmente sul sito del Tribunale e della Corte di appello di Salerno non risultano magistrati col cognome pronunciato nelle intercettazioni.
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