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Operazione Malapolitica Lucana, una talpa in Regione? Tra gli atti dati ai pm dall’ex dg Barresi, spunta un audio «prodotto» da Zullino
POTENZA – C’è un audio misterioso agli atti dell’inchiesta sulla “mala politica lucana”. Sebbene tra le prove dell’accusa in senso stretto non sia indicato. Una registrazione, per l’esattezza, che svelerebbe quanto accaduto nella sala della giunta regionale il 21 aprile del 2020. Fatti per cui il pm di Potenza hanno iscritto sul registro degli indagati per un’ipotesi di abuso d’ufficio il governatore Vito Bardi e i suoi assessori dell’epoca.
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A consegnare il file ai militari del nucleo investigativo dei carabinieri di Potenza è stato l’allora direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo, Massimo Barresi. Questi con la sua denuncia, a novembre 2019, ha dato il “la” all’inchiesta per la quale il 7 ottobre sono scattate le misure cautelari per l’ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, l’ex sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Franco Cupparo, il consigliere regionale Rocco Leone (Fdi), e l’attuale direttore generale del San Carlo, Giuseppe Spera.
Presentandosi una terza volta negli uffici dei militari, il 30 aprile 2020, il superteste dei pm aveva portato con sé documenti e articoli di stampa a proposito della delibera con cui 9 giorni prima la giunta Bardi aveva dato indicazioni ai legali della Regione di “ammorbidire” la difesa, al Tar, della sua nomina, decisa dalla precedente amministrazione e impugnata dal suo rivale, e poi successore, Spera.
OPERAZIONE MALAPOLITICA LUCANA, L’AUDIO FORNITO DALLA “TALPA” IN REGIONE
Nel verbale di spontanee dichiarazioni dell’allora dg, però, si legge anche di «una registrazione audio inerente i fatti medesimi prodotta dal consigliere regionale Zullino Massimo». Registrazione che sarebbe stata «già resa pubblica su alcune testate giornalistiche, in particolare “La Nuova di Basilicata”». Qui in effetti, il 30 aprile 2020, compariva un articolo oltremodo dettagliato su quanto accaduto al momento del voto della giunta regionale sulla “delibera Barresi”.
In particolare sullo scontro tra il vicegovernatore leghista Francesco Fanelli e l’altro assessore del Carroccio, Donatella Merra, considerata da sempre vicina politicamente al dissidente leghista Zullino e alla «cordata» interna all’amministrazione regionale guidata da uno dei principali “protettori” di Barresi come Mario Araneo, ex segretario del governatore Vito Bardi e superteste numero 2 dell’inchiesta dei pm di Potenza. «Cordata» che secondo gli investigatori sarebbe stata contrapposta a quella di Leone e Cupparo, considerati i principali detrattori di Barresi.
Merra sarebbe stata contraria al provvedimento contro l’allora dg, e alla fine sarebbe risultata, stranamente, assente. A differenza che per tutte le altre delibere approvate dalla giunta nello stesso giorno e allo stesso orario. Tanto che i pm l’hanno iscritta lo stesso nel registro degli indagati.
LA REGISTRAZIONE ASSENTE TRA LE CARTE DELL’INCHIESTA
Nel verbale redatto dai carabinieri si aggiunge che la registrazione inerente i fatti sarebbe stata «prodotta il giorno successivo alla seduta di giunta» da Zullino. Ma non si spiega se si tratti soltanto di un colloquio registrato il giorno dopo la seduta, magari tra Zullino e qualcuno bene informato sull’accaduto, o se Zullino abbia inviato a Barresi, all’indomani della seduta, la registrazione, fatta di nascosto da terzi in sala giunta. Fatto sta che in oltre 1.700 pagine di atti allegati all’ordinanza di misure cautelari non se trova più traccia, come di solito avviene per gli elementi di prova ritenuti irrilevanti, ma è difficile che sia questo il caso, o inutilizzabili.
A norma di legge, infatti, non sono ammissibili in Tribunale registrazioni tra presenti di autore non identificabile o non ancora identificato, assimilate a vere e proprie intercettazioni abusive.
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