Daniele Rosario Monticelli
2 minuti per la letturaPOTENZA – Avrebbe maltrattato la compagna che lo aveva accolto nel suo appartamento vicino a piazza Mancini, nella periferia di Melfi, e che da qualche giorno lo aveva lasciato solo a casa. Dopo il ricovero in ospedale per una brutta frattura al braccio.
È questa l’accusa per cui ieri pomeriggio i carabinieri della compagnia di Melfi hanno notificato una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere al 35enne Daniele Rosario Monticelli. A meno di 48 ore dalla convalida dell’arresto effettuato all’alba di domenica per il tentato omicidio di un’altra donna, che qualche ora prima Monticelli avrebbe lanciato giù dal balcone di quell’appartamento vicino a piazza Mancini. Al termine di un festino a base di droga e alcolici, finito male.
Alla base delle nuove contestazioni per l’uomo vi sarebbero le denunce della donna e di alcuni dei suoi familiari, evidentemente segnati da quanto accaduto, a loro insaputa, nella notte tra sabato e domenico.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, Monticelli avrebbe conosciuto la donna con cui aveva deciso di trascorrere il sabato sera da pochi giorni. Poiché ancora sottoposto alla sorveglianza speciale per altre vicende giudiziarie, quindi, aveva deciso di invitare lei e una coppia di amici nell’appartamento. Ma una volta rimasto solo con lei avrebbe perso il controllo iniziando a picchiarla. L’avrebbe prima malmenata e poi, tirandole i capelli, l’avrebbe trascinata fino al balcone per buttarla da un’altezza di 6 metri. Ed è proprio lì che è stata trovata dagli agenti di polizia avvertiti da una segnalazione, parzialmente vestita, visibilmente dolorante e con del sangue che le usciva dalla bocca.
Dopo aver prestato il primo soccorso alla vittima, affidata alle cure dei sanitari del 118 e poi trasportata all’ospedale di Melfi, gli agenti avevano raggiunto l’ingresso dell’appartamento.
Nel frattempo, però, Monticelli si sarebbe barricato all’interno col suo cane di razza pitbull, e avrebbe anche cercato di «inquinare» la scena, nascondendo gli effetti personali e gli indumenti della donna in un’asciugatrice che ha anche messo in funzione.
Solo l’intervento della Polizia scientifica avrebbe permesso di recuperare elementi utili a riscontrare il racconto della donna, che era comunque riuscita a raccontare la sua versione agli agenti arrivati a soccorrerla. Di qui l’arresto del 35enne, assistito dall’avvocato Michele Mastromartino, che ora rischia di dover far fronte a due distinti processi.
Monticelli era già balzato agli onori delle cronache nel 2010, quando è stato accusato del tentato omicidio di un barista. Sempre da giovanissimo, però, gli era stata contestata, insieme ad altre tre persone, anche la detenzione illegale e il porto abusivo di un’arma clandestina, e il possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
Nel 2011 l’allora era finito in manette per estorsione, violenza e porto d’armi. Nel 2015, invece, era stato raggiunto da un colpo di pistola esplosogli contro da un assicuratore, incensurato, per ragioni mai del tutto chiarite.
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