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MANTERRA’ ancora i benefici del programma di protezione per collaboratori di giustizia almeno fino a maggio il trentenne melfitano Giuseppe Cacalano.
Lo ha disposto la prima sezione del Tar del Lazio tornando sul caso del giovane pentito lucano a cui ad aprile il Ministero dell’interno ha revocato il programma di protezione in seguito a una serie di intemperanze.


I giudici amministrativi, a seguito dell’udienza che si è tenuta il 5 ottobre a Roma, hanno accolto una nuova domanda di sospensione degli effetti della revoca dei benefici, che era stata avanzata dal difensore di Cacalano, l’avvocato Enrico Morcavallo. Quindi hanno fissato un’ulteriore udienza per discutere del caso il 17 maggio del 2022.
Il collegio presieduto da Francesco Arzillo, e completato da Daniele Dongiovanni e Anna Maria Verlengia, ha anche disposto che il Ministero produca: «una dettagliata relazione (…) che illustri, alla luce del rischio di incolumità personale del ricorrente (come confermato nella nota della Direzione nazionale antimafia del 22 dicembre 2020, poi ribadita in data 7 luglio 2021), la tipologia e il livello di adeguatezza delle misure tutorie “ordinarie” che si intendono adottare nei confronti dell’istante a tutela comunque della sua sicurezza, nonché se dovrà fare ritorno nella sua abitazione di Melfi e se, come riferisce lo stesso ricorrente, in passato, è stato attinto nella predetta località da tentativi gravi di intimidazione».


Cacalano, aveva iniziato a collaborare con la giustizia nel 2012, riempiendo pagine di verbali con gli inquirenti dell’Antimafia di Potenza assieme al padre Adriano, considerato un esponente di spicco del clan Cassotta.
Le infrazioni alle regole imposte ai collaboratori di giustizia che gli vengono contestate dal Ministero dell’interno sono diverse.


Il 30enne melfitano è accusato, in particolare, di aver contattato un cittadino «al fine di ottenere vantaggi personali» avvisandolo di aver saputo di un’indagine a suo carico da un altro collaboratore di giustizia.
Inoltre avrebbe continuato a frequentare pregiudicati, ed è stato denunciato per lesioni e rapina. Da ultimo avrebbe boicottato il suo trasferimento da una località protetta a un’altra per ragioni di sicurezza.

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