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IL collegio del Tribunale di Potenza, presieduto da Federico Sergi ha assolto l’imprenditore potentino Gerardo Di Bello, e Nunzio Giuseppe Volini dall’accusa di bancarotta fraudolenta per le vicende della società Di Bello snc dei fratelli Di Bello, e dell’omonima concessionaria di auto a marchio Bmw e Suzuki.
I giudici hanno accolto la richiesta di assoluzione avanzata dalle difese, che il mese scorso avevano depositato in cancelleria una memoria difensiva integrata da una serie di documenti per dimostrare l’infondatezza dell’accusa. Richiesta a cui ieri mattina si è associato anche il pm d’udienza, Giuseppe Borriello, facendo espresso riferimento alle ultime circostanze emerse.
Il difensore di Di Bello, l’avvocato Gino Angelucci, aveva puntato il dito, in particolare, sulla mancata acquisizione, durante le indagini, degli atti presenti nella cancelleria del giudice fallimentare sulla Di Bello snc. La dichiarazione di fallimento vera e propria, infatti, sarebbe arrivata soltanto a ottobre del 2013, ovvero «6 mesi dopo» le condotte contestate, che riguardano la “sparizione” di una dozzina di auto, concesse in garanzia da un’altra società di famiglia, la Di Bello srl, per provare a chiudere con un concordato il contenzioso aperto dai creditori della Di Bello snc dei fratelli Di Bello.
Al momento della “sparizione”, però, l’ipotesi di concordato era stata già demolita dal Tribunale fallimentare, pertanto le auto erano tornate nella disponibilità della Di Bello srl, e non potevano essere considerati beni sottratti al fallimento dell’altra società.
I giudici hanno assolto, per le stesse ragioni, anche Nunzio Volini, assistito dall’avvocato Salmone Bevilacqua.
Caduta, infine, una seconda contestazione a carico di Di Bello, che era imputato di simulazione di reato per aver denunciato il furto delle auto in questione.
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