Il carcere di Melfi
1 minuto per la letturaPOTENZA – Al termine di un’indagine della Dda di Potenza, sono state arrestate 11 persone in relazione alla rivolta scoppiata nel carcere di Melfi (Potenza) il 9 marzo scorso per protesta contro le restrizioni anti Covid. Ne dà notizia la procura di Potenza.
Nella giornata di ieri, spiega la Procura, nelle province di Potenza, Benevento, Catania, Palermo, Siracusa, L’Aquila, Siracusa, Bari, Reggio Calabria e Asti, sono state arrestate le 11 persone, tutte gravemente indiziate di aver preso parte attiva alla rivolta, “nel più ampio contesto – spiega la Dda – dei moti di protesta contro le misure restrittive imposte dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria per il contenimento” dell’epidemia di Covid.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Potenza e svolte dallo Sco e dalla Sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Potenza, con il supporto della Polizia penitenziaria, attraverso “una attente e meticolosa ricostruzione di tutte le fasi della protesta”, hanno permesso di risalire a tutti i 44 detenuti coinvolti nelle sommossa, durante la quale alcuni agenti di polizia penitenziaria e personale sanitario rimasero sequestrati per circa nove ore. Dopo una lunga trattativa gli ostaggi vennero liberati e i rivoltosi riportati in cella, dopo aver anche scritto un documento con richieste e rivendicazioni.
L’inchiesta ha permesso di identificare i responsabili, accusati a vario titolo di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione. Al momento sono 11 gli arrestati, perché per i restanti 33 la procura attende i ricorsi in Cassazione proposti dai difensori.
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