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«UN presunto abuso d’ufficio che insieme agli assessori Damiano e Gentilesca avremmo commesso quando nel famigerato consiglio comunale del 10 febbraio 2020 (questa la data riportata nel procedimento penale che riguarderebbe il presunto abuso d’ufficio) invitammo Angelo Salinardi e Rosario De Carlo ad abbandonare il consiglio a seguito delle loro indicibili calunnie e dei tentativi reiterati di diffamarci in piena assise».
È questa la vicenda che per la sindaca di Ruoti, Anna Maria Scalise, sarebbe alla base della iscrizione sua, e di due dei suoi assessori, nel registro degli indagati della maxi-inchiesta sulla “mala politica” dei pm di Potenza. A sostenerlo è stata lei stessa in una nota diffusa ieri, in cui contesta agli organi d’informazione l’associazione del suo nome, e di questa vicenda, alle altre al vaglio dei magistrati, che pure le hanno collocate all’interno del medesimo fascicolo d’indagine.
«In quella circostanza, abbiamo piuttosto riaffermato l’importanza di un agire politico che rispetti la dignità della persona». Ha aggiunto Scalise. «Per questo non ci sto! (…) A fare di tutta un un’erba un fascio non ci sto».
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