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POTENZA – C’era una volta il Centro di drammaturgia europea, organismo della Provincia di Potenza nato nel 1991 e attivo nel settore teatrale. Al suo vertice c’è stato per vent’anni, fino al 2011, Mariano Paturzo.
Il rapporto finirà (di nuovo) davanti alla legge: Paturzo ha chiesto all’ente di riconoscergli le mansioni dirigenziali. Sulla questione si è già espresso il tribunale di Potenza, rigettando la domanda di Paturzo. La vicenda si può leggere in un recente decreto di Rocco Guarino, presidente della Provincia, che ha deciso di costituirsi in giudizio dopo il ricorso in appello di Paturzo contro la sentenza di primo grado.

«Il ricorrente – si legge – esponeva che, a far data dalla propria assegnazione presso il Centro di Drammaturgia Europeo di Potenza con l’incarico di direttore, svolgeva mansioni di grande responsabilità e, in particolare: attuava gli indirizzi e gli obiettivi dal consiglio di amministrazione e dall’assemblea; coordinava l’attività gestionale del Cde; adottava tutti gli atti idonei ad assicurare l’esecuzione delle delibere assunte dagli organi del Cde; predisponeva il progetto annuale delle attività, il piano finanziario di gestione; il bilancio preventivo e quello consuntivo; monitorava e valutava i risultati dell’ente; sottoscriveva tutte le convenzioni e gli accordi di programmi o i protocolli di intesa con altri enti e organismi culturali; aveva la rappresentanza esterna del Cde; era responsabile del personale amministrativo dell’ente e di quello scritturato, predisponendo i contratti di scrittura nonché adottando i relativi atti formativi e finanziari; si occupava della composizione dei cast e della ricerca, selezione e valutazione del personale artistico e di quello specializzato».

«Era responsabile – è ancora scritto – dei rapporti con i fornitori, partecipando direttamente alle attività di ricerca, fissando criteri utili a stabilire la congruità dei costi e definendo l’attuazione delle procedure legali per ottenere i risultati; progettava e valutava le attività di produzione, promozione e formazione relative agli spettacoli dal vivo organizzati nell’ambito di distinti programmi culturali dell’ente; veniva indicato anche quale responsabile del procedimento e che nel corso degli anni il rendimento del ricorrente veniva sempre valutato ottimamente».

Queste le ragioni di Paturzo. Di contro, il tribunale di Potenza con la sentenza n. 157 del 2020 «rigettava in toto il ricorso deducendo che le mansioni del ricorrente sembrano proprio quelle della categoria di inquadramento».
In più, il dirigente dell’ufficio Risorse umane ha espresso «parere favorevole alla costituzione in giudizio dell’ente».
Infine, «l’Avvocatura Provinciale, letta la sentenza del tribunale di Potenza n. 157/2020, richiamate le difese svolte nel giudizio di primo grado ed esaminata la citata relazione dell’Ufficio Risorse Umane, esprimeva parere favorevole alla costituzione in giudizio». Ed ecco le motivazioni per cui si tornerà in aula.

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