L’intervento delle forze dell’ordine davanti allo scalo di Vaglio dopo la tragedia
2 minuti per la letturaPOTENZA – Dopo tre settimane in carcere e cinque mesi agli arresti domiciliari via anche l’obbligo di dimora a Melfi, che gli era stato concesso soltanto la settimana scorsa. Ma resta in piedi il divieto di andare a Rionero e di avere contatti con «altri coindavati e/o con appartenenti alle tifoserie delle città di Melfi e/o Rionero in Vulture».
È quanto ha deciso ieri mattina il gip Lucio Setola sostituendo le misure cautelari in atto nei confronti del 30enne melfitano Salvatore Laspagnoletta, indagato in relazione all’investimento e alla morte del 36enne di Rionero, Fabio Tucciariello, durante i tragici fatti di domenica 19 gennaio allo scalo di Vaglio.
La decisione del giudice è arrivata dopo un’ulteriore istanza del legale di Laspagnoletta, l’avvocato Gerardo Di Ciommo, che ha allegato alla sua richiesta una copia della consulenza disposta dalla procura di Potenza sull’accaduto. Una consulenza a lungo attesa, che è stata depositata all’inizio del mese e che ha di fatto scagionato il suo assistito dall’accusa di omicidio volontario (LEGGI). Escludendo accelerazioni o sterzate “killer” da parte della Punto guidata da Laspagnoletta, che quel giorno sarebbe stata circondata da una quarantina di tifosi Vultur radunatisi a Vaglio per tendere un’imboscata ai rivali melfitani, e si è fatta strada investendo Tucciariello e almeno un altro ultras bianconero.
Nel provvedimento del gip si legge, infatti, del parere favorevole espresso dal pm all’istanza presentata dal legale di Laspagnoletta «previa riqualificazione della condotta». Quindi si dà atto del «mutato quadro indiziario» rappresentato «dai pm e dalla difesa», per cui «può ritenersi che le esigenze cautelari siano ulteriormente scemate con l’effetto che risulta idonea anche una misura minore».
Resta solo da capire, pertanto, in che termini sia avvenuta la «riqualificazione» della condotta da parte dei pm e se questi ultimi, nelle prossime settimane, vorranno comunque portare il 30enne melfitano a processo con un’accusa meno grave, quale potrebbe essere quella di omicidio colposo, o avanzeranno una richiesta di archiviazione nei suoi confronti.
Nel frattempo, da Roma, è arrivata la notizia dell’annullamento con rinvio a nuova udienza davanti al Tribunale del riesame dell’ordinanza che agli inizi di febbraio aveva concesso gli arresti domiciliari, in luogo del carcere, a uno dei 25 tifosi della Vultur fermati a Vaglio Scalo, che a oggi sono ancora sottoposti all’obbligo di dimora a Rionero.
A renderlo noto sono stati i difensori del tifoso, Mario Di Nitto, Maria Eusapia D’Anzi e Nicola Pellegrino, per i quali si tratta di una pronuncia che «lascia ben sperare nella rapida riconquista della piena libertà personale, illegittimamente sottoposta a limitazioni ormai dal lontano gennaio».
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