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Avviso di garanzia anche all’attuale dg Barresi e al primario di Melfi, De Marca. Contestati gli incarichi di vicario dell’ex primario affidati a Pesce


POTENZA – Abuso d’ufficio e falso. Sono queste le accuse per cui il pm Maria Cristina Gargiulo ha appena chiuso le indagini nei confronti dell’ex primario del reparto di neonatologia del San Carlo di Potenza, Camilla Gizzi, una neonatologa in servizio nello stesso reparto, Simona Pesce, gli ex vertici dell’azienda ospedaliera, Rocco Maglietta, Antonio Picerno e Maddalena Berardi, più l’attuale primario di pediatria del presidio ospedaliero di Melfi, Saverio De Marca, la dirigente dell’ufficio personale Patrizia Vinci, e il direttore generale in carica Massimo Barresi.

L’inchiesta della Procura del capoluogo ruota attorno alle denunce di un medico, Giulio Strangio, in servizio nella neonatologia dell’ospedale di Potenza. Uno dei reparti con gli indici di stress più alti di tutta l’azienda ospedaliera, già finito alla ribalta delle cronache, in estate, per i disservizi a seguito della concomitante assenza – per motivi vari – di quasi tutti i camici bianchi (episodio su cui il dipartimento regionale Salute ha avviato una serie di verifiche).

All’interno di queste denunce venivano evidenziate una serie di manovre che avrebbero compromesso le aspirazioni professionali di Strangio a partire da dicembre del 2016, quando Gizzi avrebbe indicato Pesce, considerata l’istigatrice della condotta, come vicario per il 2017 e il 2018 “in assenza di una valutazione comparativa”. Una decisione che avrebbe penalizzato Strangio, “peraltro in origine nominato vicario”, senza nemmeno indicare le ragioni per cui “non avesse i requisiti per lo svolgimento di tali funzioni”.

Primaria e vicaria avrebbero concordato anche di comunicare al direttore sanitario del San Carlo, Picerno, l’effettuazione – mai avvenuta – della valutazione comparativa tra il curriculum della designata e di quello di Strangio, e si sarebbero ripetute a dicembre del 2018 con la conferma dell’incarico a Pesce (compagna del direttore del dipartimento Materno-infantile del San Carlo, Sergio Schettini, ndr) per il 2019.

Nel 2017, però, Strangio sarebbe stato “fatto fuori” con modalità simili pure nella corsa per l’incarico di direttore facente funzioni del reparto di pediatria di Melfi, a favore di un altro collega, De Marca. Di qui le accuse all’ex direttore generale Maglietta, a Picerno e all’ex direttore amministrativo Berardi e allo stesso De Marca, sempre come “istigatore”, che qualche mese più tardi è stato confermato come primario titolare.

Un ultimo capo d’imputazione, per falso e abuso d’ufficio, riguarda, infine, l’assegnazione delle responsabilità di direttore della neonatologia del San Carlo, a febbraio di quest’anno. Un atto necessario dopo le dimissioni di Gizzi, e la revoca della nomina di Pesce effettuata qualche mese prima, in attesa dell’individuazione del nuovo primario titolare (che avrebbe preso servizio solo a settembre). Anche in questa occasione, però, sarebbero state ignorate le istanze di Strangio non dando “pubblicità al posto resosi disponibile”. E qui le responsabilità cadono sul nuovo direttore generale Barresi, più Picerno e Berardi, che erano ancora in carica in attesa della designazione dei loro successori, e il capo del personale Vinci.

Nei prossimi giorni gli indagati potranno depositare delle memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Poi il pm dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio o meno.

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Eugenio Furia

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