Le strade dissestate
3 minuti per la letturaPOTENZA – I problemi sono tanti. Ma non vogliono “nascondersi” dietro la semplice segnalazione. Anche perché le idee ci sono ma, dicono: «servirebbe qualcuno che ci ascolti». I cittadini che insistono nella zona di Aria Silvana si sono riuniti in un’associazione. Un sodalizio che non vuole solo “gridare” un il disagio che vivono tutti i giorni, ma vogliono interloquire perché, sostengono: «è una delle zone più belle della città e potenzialmente più interessanti da un punto di vista turistico». Invece sono alle prese con problemi che, nonostante le varie segnalazioni, ancora non si sono risolti. A cominciare dall’allaccio alla fognatura. Il paradosso è che è stata costruita, ma mancano appunto gli allacci.
«Abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti – spiega il presidente dell’associazione “Aria Silvana” Donato Morlino – il primo marzo scorso. Acquedotto sostiene che il Comune non ha mai ceduto alcuni tratti della condotta, il Comune sostiene il contrario. Noi vogliamo capire come stanno realmente le cose». Su questo punto non transigono. E annunciano che se non verrà risolto nel breve periodo sono pronti a segnalare la questione alla Corte dei Conti e al prefetto. La dead line è stata stabilita per l’inizio di aprile. «Se non avremo risposte – continua Morlino – procederemo». Accanto a questa problematica che se vogliamo ha dell’assurdo, l’area è, purtroppo, oggetto di continui “raid” dei furbetti della spazzatura. Basta scorgersi dal ponte che collega le due zone dell’intera. Una discarica a cielo aperto con ogni specie di rifiuti dove, tra le altre cose, sono state abbandonati anche due motorini.
Uno scempio – e qui l’amministrazione ha poche colpe – che conferma un problema (quello dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti) che riguarda diverse aree della periferia. Non a caso Aria Silvana è a poche centinaia di metri in linea d’aria da via Caira (il collegamento viario è interrotto) altra zona “attenzionata” dai furbetti. Ma anche su questo i cittadini non si sono dati per vinti e si sono organizzati.
Qualche mese fa armati di pazienza, buste, pale e scope hanno ripulito diverse aree. L’aria è popolata da un centinaio di famiglie. Oltre agli allacci della fogna, manca anche una piazza, un luogo di ritrovo. Nonostante si sentano abbandonati, il dinamismo culturale non manca e i progetti, perfettamente compatibili con il contesto ambientale, non sono solo sulla carta e, aggiungono: «potrebbero dare davvero uno slancio a questa area della città». Qualche mese fa è nato, per esempio, l’orto della contrada.
Un appezzamento di terreno dove i membri dell’associazione vogliono dare “concretezza” all’aspetto sociale. «Pianteremo – ci dicono dall’associazione – patate e fagioli anche perché vogliamo dare un segnale concreto che questa è una zona a forte valenza ambientale e agricola». E se quest’ultimo aspetto sta trovando una logica conseguenza, le altre idee messe in campo possono davvero, se concretizzate, dare una dimensione diversa a tutta l’area. «Abbiamo scoperto – aggiungono dall’associazione – il termine della ruralità.
La parte bassa di “Aria Silvana” è a forte valenza agricola, ma basta andare un po’ più verso l’alto che si scopre un patrimonio boschivo sconosciuto ai più e che è bellissimo. Abbiamo l’idea di alcuni percorsi di trekking, una sentieristica ragionata». Sono consapevoli dall’associazione che il loro destino è giocoforza legato a quello di Bucaletto.
Per arrivare infatti nella zona si passa proprio dalla Cittadella. Ma non vogliono subire passivamente il tempo che passa senza fare nulla. E se da una parte alzano la voce per le loro comprensibili rivendicazioni (la fogna su tutto), sono pronti a mettersi in gioco. Consapevoli che il riscatto e l’abbandono passa anche dai progetti e dalle idee.
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