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POTENZA – La prima settimana di scuola è ormai avviata, a prescindere dai servizi offerti agli studenti dal Comune di Potenza che, in questo settore, sta creando non pochi disagi alle famiglie. A giochi ormai avviati quindi, il Comune avvia le iscrizioni alla mensa scolastica. E considerato il ritardo con cui sono partite quest’anno tutte le altre iscrizioni, dai Nidi al Trasporto scolastico, c’è da immaginarsi che il servizio non sarà avviato proprio a breve.
Per le mense la modalità è doppia, non solo telematica: dal 19 al 22 settembre ci si potrà iscrivere a questo link. Se si preferisce la modalità cartacea, si può iniziare già da oggi a presentare la domanda. Il modello di domanda cartaceo può essere richiesto presso gli uffici della Società cooperativa Multiservice Sud, in via Appia, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17, sabato 17 settembre dalle 8,30 alle 13,30. Il modello però può essere scaricato anche dal sito internet del Comune di Potenza. È necessario produrre una copia dell’ultima attestazione Isee in corso di validità; copia del documento di riconoscimento valido del richiedente il servizio; copia del primo versamento di un minimo di 25 pasti per le scuole dell’infanzia, 20 pasti per le scuole primarie, 10 pasti per le scuole secondarie di primo grado secondo la “tabella tariffe”.
L’altra brutta sorpresa è relativa alle tariffe. Sono aumentate le fasce, 6 in tutto. E fino alla fascia Isee da 10.000 a 13.000 euro si resta a cifre accettabili, 3.12 euro a pasto. Dopo gli aumenti sono davvero notevoli: da 13.000 a 16.000 euro di Isee ogni pasto verrà pagato dalle famiglie 4.37 euro; da 16.000 a 18.000 ogni pasto costerà 5,62 euro; oltre i 18.000 far mangiare il proprio figlio a mensa costerà 6,24 euro.
E c’è da giurarci che questa notizia non sarà accolta molto positivamente dalle famiglie. Anche perché saranno penalizzate anche le famiglie con più figli, che hanno un Isee superiore ai 13.000 euro: prima si applicava il 50% sempre al secondo figlio. Ora la riduzione è pari al 30% della quota di contribuzione prevista per il primo figlio, per le fasce Isee da 13.000,01 fino a 18.000 euro.
E come se non bastasse, sulle mense scolastiche scende in campo – dopo l’Adoc – anche la Federconsumatori: «Dopo l’audizione in IV Commissione consiliare dello scorso 7 aprile – spiega l’associazione – nulla si è fatto riguardo la qualità del servizio e il mancato coinvolgimento nell’organismo Commissione mensa dei Centri di cottura previsto nel regolamento per il funzionamento e la gestione partecipata del servizio mensa scolastica comunale».
In una nota all’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Alessandra Sagarese, il presidente della Federconsumatori Basilicata, Michele Catalano, ha proposto una riunione per concordare l’apporto di Federconsumatori al servizio di refezione scolastica, essenziale per moltissime famiglie. Non si prospettano tempi facili per l’amministrazione ma soprattutto per le famiglie.
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