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POTENZA – L’inaugurazione ufficiale non c’è mai stata. Ma il loro lavoro lo hanno continuato a fare. Anche nel periodo del lockdown. Per il momento possono ospitare un massimo di 40 utenti giornalieri (20 la mattina e 20 il pomeriggio provvisti di green pass) in uno spazio nuovo, capiente, comodo e con novità assolute.
La Biblioteca nazionale, quella che è stata ribattezzata la “Torre Bianca” è in funzione a tutti gli effetti. Finito infatti il trasferimento dei volumi (non solo dalla biblioteca nazionale, ma anche da quella provinciale) il servizio è attivo. E a dimostrarlo le decine di ragazzi che giornalmente varcano la porta dell’immensa struttura. Una struttura, giova ricordalo, consegnata alla Biblioteca nazionale con l’obiettivo di farne un baluardo della cultura della città. La biblioteca può contare su un patrimonio di circa 300.000 volumi a cui si deve aggiungere tutta la sezione dedicata ai quotidiani e alle riviste.
Numeri importanti per una piccola realtà come quella lucana. Oltre al normale servizio di consultazione dei volumi, ci sono delle novità importanti che fanno della struttura che sorge in via Ciccotti all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. A settembre partire un servizio innovativo. Un’intera sezione sarà alla roborica e l’artigianato digitale. Saranno a disposizione degli utenti stampanti 3D con taglio laser. Non solo.
Saranno a disposizione delle strumentazioni della Lego Educational in un’ottica educativa per i più piccoli. Ma per gli amanti della produzione video è prevista l’istallazione di una postazione per la progettazione, la grafica e la post produzione del video. Una sala pensata non solo per l’utente esperto o per chi si vuole cimentare in questo tipo di attività, ma anche per le scuole di ogni ordine e grado. Assoluta novità, tra le prime in Italia è poi la sezione dedicata ai fumetti e ai giochi. Un settore che sta prendendo piede e che la Biblioteca dedica un’intesa aula dove si possono consultare ed eventualmente chiedere il prestito. La struttura l’abbiamo vista e certamente risponderà alle sfide future che questo settore deve affrontare.
A cominciare dall’archivio dove sono conservati i volumi. Attraverso strumentazioni dedicate i libri possono “riposare” a una temperatura costante e ritardare la normale usura a cui sono soggetti. Le sale di lettura e di consultazioni sono ampie. E’ previsto inoltre l’apertura di un bar con affaccio su un’ampia terrazza la quale, con ogni probabilità, potrà essere usata d’estate per eventi culturali. I servizi di prestito sono possibili. In questa fase di pandemia, dopo la restituzione, i volumi verranno imbustati e messi in quarantena per sette giorni.
Se da una parte nella “Casa della cultura” tutto è nuovo e all’avanguardia, l’arredo vecchio che si trovava nella sede di via del Gallitello non è stato buttato, ma donato a enti e associazioni che ne hanno fatto richiesta. Pertanto si è potuto riciclare quasi tutto. Il progetto sulla carta era davvero ambizioso e ad alcuni, all’inizio, ha fatto storcere anche il naso: un po’ per l’imponenza dell’edificio e un po’ anche perché più di qualcuno pensava – oggi si può affermare a torto – che quella struttura sarebbe rimasta un’incompiuta.
E oggi a due anni dalla convenzione firmata con il Mibact e la Regione Basilicata, e dall’assegnazione di 1.400.000 euro da parte del ministero dei Beni culturali per l’acquisto degli arredi e delle tecnologia quella idea dell’allora presidente della Provincia, Valluzzi, di unificare i poli bibliotecari della città, è una realtà che ha visto un investimento importante di 6.500.000 di euro, di cui 5.200.000 attraverso un mutuo che la Provincia ha contratto.
La “White tower” unifica di fatto la biblioteca nazionale e quella provinciale ed alcuni spazi espositivi della Pinacoteca.
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