Elisa Claps e il sottotetto della chiesa della Trinità
3 minuti per la letturaLa chiesa della ss. Trinità, dove fu ritrovato il corpo di Elisa Claps, riaprirà tra le perplessità Intanto Papa Francesco ha inviato una lettera alla mamma e all’Arcivescovo Ligorio
POTENZA – La chiesa della Ss. Trinità riaprirà ma sarà un luogo silenzioso di preghiera. Una decisione che divide e che, nonostante i messaggi di “pace” tra la Chiesa e la famiglia Claps. Il dolore per la morte di Elisa non si è placato, né la rabbia per gli anni di ricerche e disperazione che la famiglia ha vissuto senza arrivare, ancora oggi, ad una piena verità sulla tragica fine della giovane potentina uccisa il 12 settembre del 1993 da Danilo Restivo nel sottotetto della Trinità in pieno centro storico, dove è stato poi ritrovato il corpo a distanza di 17 anni.
Le parole hanno un peso ma, a volte, non bastano. Eppure sono state di conforto, come ha scritto in una nota il fratello di Elisa Gildo Claps, quelle di Papa Francesco che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla mamma della sedicenne potentina i cui resti sono rimasti “nascosti” all’interno della chiesa. E’ stato l’Arcivescovo di Potenza monsignor Salvatore Ligorio a comunicare di aver ricevuto due missive da parte di Papa Francesco, una indirizzata a lui e una alla mamma di Elisa, Filomena Iemma.
Al vescovo il Papa invia i suoi ringraziamenti «per quanto mi ha confidato circa la tragica vicenda della giovane Elisa Claps, che ha segnato con una ferita indelebile la storia della città. Al riguardo, la Comunità diocesana .-ha continuato Papa Francesco- è chiamata a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento, cosicché il comune impegno nel sostenere la prova e la preghiera fiduciosa possano favorire cammini di riconciliazione e di guarigione».
Per il Papa «è importante che la Chiesa della Ss. Trinità, avendo cura di custodire la memoria di Elisa ed evitando celebrazioni liturgiche di carattere festoso, diventi un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita. Mentre invoco la consolazione del Signore su coloro che hanno conosciuto e amato Elisa e su codesta Arcidiocesi».
Poi, la lettera a mamma Filomena che il Papa, aveva già sentito telefonicamente nel gennaio del 2014, qualche mese dopo la sua elezione. Il Santo Padre ha scritto di ripensare «alle parole che ci siamo detti e porto nel cuore la sua voce, il suo dolore e i suoi “perché”, insieme alla forza d’animo di donna e di madre che la distingue, alla tempra retta e coraggiosa che la fa andare avanti ogni giorno».
In un nota il fratello di Elisa, Gildo Claps ha voluto esprimere gratitudine a Papa Francesco senza, però, nascondere il dolore e le ragioni alla base della non condivisione della riapertura della chiesa. Gildo, ricordando la fede della sorella, ha sottolinea che «se pensiamo alla sua profonda fede e al fatto che proprio nella casa di Dio ha trovato la morte, non possiamo essere favorevoli alla riapertura della chiesa. Non tanto perché è lì che è stata uccisa, quanto per il fatto che il suo corpo è stato artatamente occultato e successivamente fatto ritrovare in circostanze e tempi ancora non chiariti e che difficilmente possano escludere il ruolo più o meno attivo di esponenti dell’ambiente ecclesiastico».
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