L'ex zuccherificio di Melfi
2 minuti per la letturaMELFI (PZ) – «Soltanto attività di softair, ma nulla a che fare con le attività del centro di accoglienza».
Antonio Annale amministratore del villaggio “Piaggio” e referente che gestisce il centro di accoglienza all’interno del complesso, è arrabbiato. Suo malgrado l’area che gestisce è al centro di una serie di notizie che lui stesso definisce «bufale» e «infondate» e che stanno facendo il giro su molti siti.
Qualche giorno fa l’avvocato Augusto Sinagra sul proprio profilo Facebook ha lanciato la bomba. Secondo il legale nell’area dell’ex zuccherificio del Rendina ci sarebbe «a cura dell’Arma dei Carabinieri attività di istruzione e addestramento militare di cittadini extracomunitari (provenienti da Stati africani, specificamente dalla Nigeria)».
All’ex zuccherificio ci siamo andati. È un’area quasi del tutto bonificata e della vecchia struttura rimane solo una guardiana. Attualmente è un deposito di balle da fieno. Il villaggio Piaggio dista qualche centinaio di metri dall’ex zuccherificio. Al suo interno vi è un centro di accoglienza gestito da una cooperativa. Attualmente sono ospitate 46 persone provenienti principalmente dal centro dell’Africa. Sono ospitati anche bengalesi e pakistani. Poi ci sono abitazioni di privati cittadini e infine due palazzine con 24 alloggi completamente disabitate.
E proprio su queste due palazzine si sarebbe costruito il teorema del campo di addestramento. «Prima del lockdown – ci spiega ancora Annale – ogni tanto la domenica davo gratuitamente a delle associazioni riconosciute dal Coni l’area su cui insistono queste due palazzine per fare “softair”. Nulla di più. Nessun centro di addestramento. Niente di niente. E poi i ragazzi del centro di accoglienza non hanno mai avuto nessun contatto con queste persone. Non capisco come si possa montare una cosa del genere senza fare le dovute verifiche».
Insomma si tratterebbe di un grande montatura. Nessun centro di addestramento di carabinieri, ma solo attività di softair di semplici appassionati che vogliono passare una domenica diversa dalle altre.
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prima del lockdown. e adesso?