L’ex Hotel Old West di Ferrandina Scalo
2 minuti per la letturaPOTENZA – Sale a 24 il numero dei migranti in fuga dall’ex hotel Old West di Ferrandina Scalo, che non hanno voluto attendere nemmeno il risultato dei tamponi effettuati ieri mattina. Mentre a Gorgoglione fa ben sperare l’esito dei test (tutti negativi) sui primi residenti che erano entrati in contatto con la badante moldava risultata positiva al covid la scorsa settimana.
È un misto di angoscia e sollievo il bilancio delle ultime ore sul fronte lucano del contrasto al coronavirus.
Ieri il bollettino epidemiologico della Regione ha confermato l’ultima positività scoperta in Basilicata. Vale a dire quella della 29enne di origini rumene, ma da anni residente a Matera, che si è sottoposta a tampone al ritorno da un viaggio nel suo paese natale.
Alla negatività della madre, però, va aggiunta anche quella del compagno di lei, che aveva viaggiato con loro. Quindi i rischi di un nuovo focolaio nella città dei Sassi parrebbero ridotti al minimo.
A preoccupare, invece, resta la situazione nell’ex hotel Old West dove ieri mattina, quando sono arrivati i sanitari dell’ufficio igiene dell’Asm, dei 100 richiedenti asilo (perlopiù tunisini) arrivati sabato sera da Porto Empedocle, dove sarebbero stati tutti già sottoposti a tampone risultando negativi al covid, ne erano rimasti soltanto 86. Ma qualche ora più tardi il numero dei presenti era sceso a 76. Il rischio, quindi, è che domani possa arrivare la notizia della positività di qualcuno che nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce.
Sulle fughe dal centro di accoglienza sulla Statale Basentana sarebbe partita anche un’indagine della polizia, che ieri ha fermato l’autista, nordafricano, di un furgone con targa francese avvistato nei paraggi. Il sospetto, infatti, è che i fuggitivi abbiano dei complici che li aiutano a raggiungere le destinazioni desiderate. Quasi tutte in centro Europa. Come nel caso del primo ad allontanarsi, un tunisino che avrebbe già raggiunto la moglie in Francia.
Non mancherebbe, poi, nemmeno chi può contare su familiari in Italia, come nel caso di un ragazzo, sempre tunisino, che vorrebbe raggiungere il padre, titolare di una piccola impresa, a Torino.
Intanto, sulle fughe dal centro di accoglienza, continuano le critiche al governo e alla ministra dell’Interno, la potentina Luciana Lamorgese.
«Mentre il governo sbanda vistosamente, non in grado di promuovere una politica di contenimento dell’immigrazione clandestina, i territori pagano il prezzo salatissimo di tanta incapacità». Così il sindaco di Tolve e senatore della Lega, Pasquale Pepe, per cui «il silenzio assordante del ministro Lamorgese amplifica queste nerissime pagine di ordine pubblico».
Pepe parla di un governo che «espone i cittadini italiani al rischio di un incontrollato contagio».
«Si sveglino, si adoperino e garantiscano l’incolumità degli italiani». Conclude il senatore. «Se non invertono la rotta fanno solo male all’Italia».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA