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La sede dell'Unibas a Macchia Romana

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Borghetti è accusato di abuso d’ufficio per aver pilotato la selezione per una docenza

POTENZA – Avrebbe favorito uno dei suoi allievi prediletti nella selezione per un contratto di insegnamento all’Unibas.
E’ l’accusa per cui ieri pomeriggio il gup Lucio Setola ha condannato a 8 mesi di reclusione per abuso d’ufficio, con la pena sospesa, Marco Borghetti, professore ordinario di Ecologia forestale e silvicoltura della Scuola di scienze agrarie, forestali, alimentari ed ambientali dell’Università di Basilicata.
Borghetti, per cui il pm aveva chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi, avrebbe violato l’obbligo di astensione dall’incarico di presidente della commissione incaricata della selezione di un ricercatore per alcune attività didattiche «relative al corso “Introduzione all’ambiente statistico R”, bandita a ottobre del 2016 proprio su sua richiesta. Uno dei due candidati, infatti, aveva collaborato con lui a 5 pubblicazioni “indicizzate”, ovvero comparse su riviste particolarmente quotate a livello scientifico, che erano indicate nel suo curriculum «quali titoli di valutazione risultati poi determinanti ai fini del superamento della selezione». Inoltre nel curriculum del candidato, Angelo Rita, il professore risultava anche «tutor nell’ambito della tesi per il dottorato di ricerca internazionale in “Bio ecosistemi e Biotecnologie”».
Pertanto, sempre secondo l’accusa, Borghetti gli avrebbe procurato «un vantaggio ingiusto» consistito nel superamento della selezione e nella stipula del contratto di insegnamento da 2.500 euro.
Al professore è stato contestato anche di aver forzato i criteri per l’assegnazione dei punteggi. Sempre per favorire l’allievo prediletto.
I pm evidenziano, in particolare, l’assegnazione di 5 punti per ognuna delle 10 pubblicazioni indicizzate (5 delle quali a firma congiunta), più altri 16 punti per le 15 pubblicazioni non indicizzate (un punto per ognuna) e un punto ulteriore per la sua unica esperienza didattica. Il tutto «in difformità rispetto al bando (…) che prevedeva una valutazione in maniera paritaria della produzione scientifica e dell’attività didattica».
Così facendo, quindi, sarebbe stato penalizzato l’altro candidato che si era presentato alla selezione, forte di «14 anni di attività didattica» e 22 pubblicazioni, di cui, però, soltanto 2 risultavano indicizzate. Dal momento che in caso di adozione del criterio «paritario» previsto sarebbe stato questi ad aggiudicarsi il contratto.
Il gup ha condannato Borghetti anche al risarcimento di 3mila euro al candidato sconfitto, che si è costituito come parte civile.
Non si è costituita, invece, l’Università della Basilicata, che pure era stata indicata tra le parti offese dal reato.

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