Eziolino Capuano (foto da facebook)
1 minuto per la letturaLa Dda lo accusa di aver reso dichiarazioni false al pubblico ministero che indagava sugli affari illeciti di Zullo e di altri gruppi criminali
POTENZA – Gli investigatori lo cercavano e ieri mattina lo hanno trovato a Pescopagano, con la sua famiglia. L’allenatore (al momento disoccupato) Eziolino Capuano, nativo di Salerno ma originario del centro nel Potentino, è indagato dalla Dda con l’accusa di aver reso dichiarazioni false al pubblico ministero che indagava sugli affari illeciti di Zullo e degli altri gruppi criminali operativi a Cava de’ Tirreni. A Capuano è stato notificato un decreto di perquisizione, l’appartamento è stato passato al setaccio e sono stati portati via il telefono cellulare e un tablet: dall’esame di questi ultimi – scrive la Città di Salerno – gli inquirenti sperano di trovare ulteriori riscontri al quadro accusatorio sul clan e il giro di droga, usura ed estorsione. Capuano (difeso dall’avvocato Michele Sarno) avrebbe negato la conoscenza di alcuni episodi legati allo “strozzo” e per questo risulta adesso indagato con l’accusa di avere intralciato la giustizia.
Capuano, la cui carriera da allenatore passa anche da Potenza, siede da 30 anni sulle panchine di tutt’Italia dopo essere stato costretto ad abbandonare il calcio giocato a soli 17 anni per i postumi di un grave infortunio. Soprattutto squadre campane nel suo curriculum, celebri le sue colorite conferenze stampa e gli attacchi ai giornalisti, nel maggio 2017 è stato squalificato per quattro mesi: contro di lui era stato aperto un procedimento «perché, nell’estate del 2016, in costanza di tesseramento con la società Arezzo, prestava la propria attività di consulenza tecnica per la società Potenza SS».
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